Cos'è il trading sugli indici? Una guida completa

Il trading di indici è un sistema diffuso per accedere al mercato azionario senza dover negoziare direttamente singole azioni o le relative oscillazioni di prezzo. Scopri tutto sui potenziali vantaggi e sui rischi del trading di indici e perché Capital.com è la soluzione ideale per farlo.

Cosa sono gli indici?

Gli indici aggregano titoli quotati in borsa e sono compilati in modo tale da rilevare le performance delle aziende, di interi settori e delle economie in senso lato. Il prezzo degli indici aumenta o diminuisce a seconda dell’andamento dei titoli che ne fanno parte. Chi fa trading di indici può ottenere esposizione a una vasta gamma di titoli, anziché limitarsi a uno o due. Ecco perché il trading di indici è spesso ritenuto un sistema per diversificare il portafoglio.

Nell’ambito del trading su indici, i derivati finanziari come i CFD offrono esposizione a leva alle oscillazioni di prezzo del mercato sottostante, ad esempio di US 500 (S&P 500), US 30 (US Wall Street 30), Australia 200 (ASX 200) o Japan 225 (Nikkei 225). Sono proprio queste fluttuazioni che i trader tentano di sfruttare quando aprono una posizione.

Perché gli indici sono importanti?

Gli indici hanno grande rilevanza perché fungono da barometro di fattori chiave quali la fiducia del mercato azionario e delle imprese, nonché dello stato di salute generale dell’economia e degli investimenti azionari. Quando si impara a fare trading sugli indici, è importante comprendere il modo in cui questi fattori possono condizionare ed essere influenzati dall’andamento di un dato indice.

Gli analisti di mercato parlano spesso dell’impatto che eventi importanti quali le decisioni sui tassi di interesse o i dati sul PIL hanno avuto o potrebbero avere sul prezzo di alcuni indici. Quando si opera sugli indici, è opportuno monitorare tali sviluppi macroeconomici per prendere decisioni razionali in merito, consultando il calendario economico che riporta gli eventi in programma che potrebbero scuotere i mercati.

Trading a leva di indici

Il trading su indici mediante i CFD consente di operare a leva, il che significa che è possibile gestire ampie posizioni impegnando somme di denaro relativamente modeste (il cosiddetto margine). Ma la leva può amplificare anche le perdite, per cui è fondamentale utilizzarla con cautela e implementando un’efficace strategia di gestione del rischio

I principali indici su Capital.com hanno un margine dello 0,5%, il che significa che occorre depositare solo lo 0,5% del valore complessivo dell'operazione, sebbene si ottenga esposizione all’andamento dei prezzi dell'intera posizione. Il restante 99,5% del valore della transazione viene infatti coperto da Capital.com.

Ipotizziamo di voler negoziare un contratto CFD su US Tech 100 al prezzo di 18.000 $. Il valore complessivo dell'operazione è pari a 18.000 $, ma occorre depositare solo 90 $ (0,5%), ossia il margine. Se il prezzo aumenta di 30 punti e arriva a 18.030 $, si realizza un profitto di 30 $. Ma se il prezzo cala di 30 punti e si attesta a 17.970 $, si subisce una perdita di 30 $.

In sintesi, il trading a leva di indici dipende dalla strategia di trading adottata, dalla propensione al rischio e dalle congiunture di mercato, motivo per cui è fondamentale predisporre un esaustivo piano di trading che tenga conto di tutti questi importanti fattori.

Perché si fa trading sugli indici

I trader possono decidere di operare sugli indici per svariati motivi, che vanno dalla diversificazione alla liquidità alla mera speculazione. Ecco alcuni dei più comuni.

Speculazione

Si può optare per fare trading su un indice esclusivamente al fine di speculare sulla direzione generale del mercato. Lo si può fare ricorrendo all’analisi fondamentale o tecnica, così da effettuare previsioni sull’andamento del mercato prima di fare trading sugli indici.

Diversificazione

Gli indici sono rappresentativi di un'ampia gamma di titoli o asset di un dato mercato o settore. Il trading di indici consente di diversificare il portafoglio e circoscrivere i rischi associati a titoli individuali. Invece di negoziare titoli individuali, è possibile ottenere esposizione a tutto il mercato.

Liquidità

Gli indici principali come US 500, US 30, e Japan 225 sono estremamente liquidi, il che vuol dire che sono caratterizzati da elevati volumi di scambio. Tale liquidità facilita l’entrata e l’uscita dalle posizioni ai prezzi desiderati.

Accesso ai mercati mondiali

È possibile acquisire esposizione ai mercati internazionali operando su indici globali. Ad esempio, è possibile fare trading su Japan 225 per esporsi ai titoli giapponesi o su US 500 per fare lo stesso con i titoli statunitensi.

Gestione dei rischi

Il trading di indici può rappresentare una soluzione per gestire il rischio mediante l’apertura di posizioni nel mercato più ampio piuttosto che rilevando singoli asset. Ciò può aiutare a scongiurare i rischi associati a una data azienda, derivanti ad esempio da report sugli utili o avvicendamenti dirigenziali

Volatilità

Alcuni trader sono attratti dalla volatilità degli indici, poiché le oscillazioni dei prezzi possono offrire opportunità di profitto, sebbene il trading sulla volatilità sia una strategia ad alto rischio passibile di tradursi in perdite ingenti. È opportuno implementare strategie quali il day trading o lo swing trading per poter sfruttare le oscillazioni di prezzo a breve termine.

Indici popolari su cui fare trading

Esiste una vasta gamma di indici su cui è possibile operare, a volte ponderati ricorrendo a metodologie diverse. Ad esempio, l’S&P 500 raggruppa le 500 maggiori aziende per capitalizzazione di mercato quotate su borse valori degli Stati Uniti, con le più grandi società sulla base di tale parametro (ad esempio, Apple) in cima al listino. 

Stando a questa metodologia, le società a maggiore capitalizzazione hanno anche un peso specifico superiore rispetto a quelle più in basso nell’indice, il che significa che le oscillazioni dei prezzi delle azioni delle aziende più in alto nel listino possono avere considerevoli ricadute sulla quotazione dell’indice più ampio.

Altri indici, ad esempio US Wall Street 30 (Dow Jones), sono ponderati per il prezzo, con i titoli la cui quotazione è più elevata attestati nella fascia superiore e forieri di maggiori ripercussioni sul valore complessivo dell'indice.

Da Germany 40 (DAX 40) a Japan 225 (Nikkei 225), l’indice benchmark del Giappone, a indici tipicamente oggetto di minori transazioni quali Switzerland 20 (Swiss Market Index), l’andamento di azioni, settori industriali ed economie è ampiamente rappresentato in tutto il mondo.

Come fare trading sugli indici con Capital.com

È opportuno fare hedging su un indice liquido come l’S&P 500 per cercare di distribuire il rischio rispetto ad altri titoli globali sui quali si opera. O magari si dispone di particolari competenze relativamente a un indice oggetto di minori transazioni che si ritiene possa assicurare un vantaggio competitivo speculando su quel mercato.

Qualunque sia la strategia adottata, è possibile fare trading sugli indici con Capital.com seguendo questi passaggi:

  • 1 Scegli quale CFD su indici vuoi negoziare, in funzione dei tuoi obiettivi di trading
  • 2 Scegli l’entità della tua operazione
  • 3 Valuta di inserire uno stop-loss per gestire il rischio
  • 4 Apri la tua posizione long o short
  • 5 Gestisci la tua posizione, monitorando i driver fondamentali e/o tecnici
  • 6 Chiudi la tua posizione

Costi del trading di indici

Come per tutti i nostri mercati, si applica uno spread alle operazioni su indici effettuate con noi, desunto dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita del mercato. Ad esempio, se si opera su US 100, lo spread è pari a 1,8 punti, da corrispondere all'apertura e alla chiusura dell'operazione. I prezzi di acquisto e vendita possono configurarsi nel modo seguente:

Potrebbe essere prevista l’applicazione di commissioni extra, ad esempio se si fa uso di uno stop-loss garantito o si lascia un'operazione aperta durante la notte. Come per tutti gli strumenti disponibili su Capital.com, non si applica alcuna commissione alle operazioni sugli indici.

Esempi di trading sugli indici

È consigliabile accertarsi sempre di prendere visione dei costi di un’operazione prima di aprire una posizione. Puoi farlo consultando la nostra pagina dedicata agli oneri e alle commissioni.

Vantaggi del trading su indici con Capital.com

Noi di Capital.com siamo orgogliosi di aver ottenuto svariati riconoscimenti da parte di alcune delle principali autorità del mondo del trading. Abbiamo ottenuto una valutazione di “Eccellente” su Trustpilot e lavoriamo costantemente per migliorare l'esperienza dei nostri oltre 500.000 clienti. Ecco solo alcuni dei motivi per affidarsi a noi per il trading sugli indici.

  • Interfaccia curata e di facile navigazione su desktop, app e tablet
  • Prelievi rapidi*
  • Diversi tipi di grafici e oltre 75 strumenti di analisi tecnica
  • Formazione approfondita con corsi, video e webinar, nonché un feed Reuters dedicato ai singoli asset e disponibile all’interno della piattaforma
  • Assistenza 24 ore su 24

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Domande frequenti

Come si fa trading su un indice?

È possibile operare su un indice aprendo posizioni sul prezzo del mercato sottostante attraverso derivati come i CFD. Dopo aver aperto un account di intermediazione, occorre individuare l’indice su cui fare trading. Va quindi stabilito quanto investire, in funzione della dimensione del contratto CFD. È poi opportuno implementare strumenti di gestione del rischio come gli stop-loss. Si decide se andare long o short e quindi si monitora quella posizione. Infine, si chiude la posizione quando il prezzo raggiunge un dato livello.

Come si guadagna denaro facendo trading sugli indici?

Con il trading sugli indici, si realizzano profitti se il mercato si muove a proprio favore. Se si specula sui rialzi di mercato (ovvero si va long), si guadagna denaro se il prezzo aumenta. Se si specula sui ribassi di mercato (ovvero si va short), si consegue un profitto se il prezzo cala. Eventuali commissioni extra applicate del broker possono incidere sull’entità dei profitti o delle perdite, motivo per cui è opportuno verificare sempre i costi prima di iniziare a fare trading.

È preferibile fare trading su azioni o indici?

La scelta tra trading di azioni o indici dipende dalle preferenze personali, ma in linea generale, il trading di indici consente di diversificare il portafoglio e minimizzare i rischi associati ai titoli individuali. Ad esempio, se il prezzo di un dato titolo diminuisce, le ripercussioni di tale calo potrebbero essere mitigate dall’esposizione all’indice più ampio. Invece, se disponi di particolari conoscenze in un settore di nicchia, la scelta di pochi titoli individuali potrebbe essere più indicata per il tuo stile di trading e la tua tolleranza al rischio.

Quali sono i tre principali indici di mercato?

Tra gli indici oggetto di più transazioni su scala globale figurano US 500, US Tech 100, e US Wall Street 30, che hanno nel loro listino alcuni dei titoli a maggiore capitalizzazione a livello mondiale. Sono anche gli indici che vantano le performance migliori, con il rendimento medio dell’US Wall Street 30 nel periodo 2013-2022 pari al 10,47%, quello dell'US 500 al 12,39% circa e dell'US Tech 100 al 13,6%.*

*Fonte: Macrotrends


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