Come evitare l'effetto di disposizione e l'effetto dotazione quando si fa trading
Ovunque ci si trovi nel proprio percorso di trading, acquisire una migliore comprensione degli “effetti” è fondamentale per esibire una condotta spassionata nei mercati.
Per “effetti” si intendono quei fenomeni psicologici e comportamentali passibili di influenzare i processi decisionali quando si eseguono operazioni di trading.
Continua a leggere per saperne di più su come i due effetti più comuni, l'effetto di disposizione e l'effetto dotazione, possono influenzare la tua attività nei mercati e come starne alla larga.
Cosa sono gli "effetti" nel trading?
Nel trading, con il termine “effetti” si fa riferimento alle tendenze psicologiche e comportamentali che possono influenzare i processi decisionali dei trader. Questi effetti, spesso radicati in bias cognitivi e risposte emotive, possono svolgere un ruolo fondamentale nel plasmare le mosse effettuate nei mercati finanziari.
Tra gli esempi si annoverano l'“effetto di disposizione”, che induce i trader a lasciare aperte posizioni in perdita per troppo tempo in virtù dell'avversione alle perdite, o il “bias dell’overconfidence”, per effetto del quale i trader possono sopravvalutare le proprie capacità e assumersi rischi eccessivi.
Riconoscere e comprendere questi effetti è fondamentale per poter prendere decisioni più consapevoli e obiettive e far fronte alle inevitabili ricadute della psicologia umana sulla condotta di trading.
L'effetto di disposizione
Significato dell'effetto di disposizione
L'effetto di disposizione è caratterizzato dalla tendenza a chiudere le posizioni redditizie troppo rapidamente, lasciando al contempo aperte le posizioni in perdita per troppo tempo.
I trader in preda all’effetto di disposizione prendono solitamente decisioni basate su risposte emotive piuttosto che su analisi obiettive e razionali delle congiunture di mercato.
Perché si verifica l'effetto di disposizione?
L’effetto di disposizione può spesso essere favorito dal desiderio di scongiurare rimpianti e preservare l’autostima. Da un punto di vista psicologico, l’effetto di disposizione può essere illustrato soffermandoci su due fattori chiave.
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Avversione alle perdite. Con questa espressione si indica la tendenza delle persone a rammaricarsi di più per le perdite che rallegrarsi per il conseguimento di guadagni. Ciò fa sì che i trader siano riluttanti ad uscire da posizioni non redditizie perché temono di avere rimorsi e provare emozioni negative a causa della realizzazione di una perdita.
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Dissonanza cognitiva. Ciò si verifica quando si palesano convinzioni o comportamenti contrastanti. Un trader può ritenere che un dato titolo andrà bene, ma finisce invece per dar luogo a una perdita. Ciò ingenera sconforto, per cui un trader potrebbe lasciare aperta la posizione in perdita pur di ridurre questa dissonanza cognitiva.
In che modo l’effetto di disposizione può condizionare il trading?
Le potenziali ripercussioni dell’effetto di disposizione possono essere diverse.
Una di queste potrebbe essere un livello inferiore di rendimenti. Detenendo posizioni in perdita troppo a lungo e vendendo posizioni redditizie troppo rapidamente, è verosimile che i trader non riescano a massimizzare i guadagni.
Ecco alcune altre possibili conseguenze dell’effetto di disposizione per i trader.
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Minore diversificazione. L’effetto di disposizione potrebbe tradursi nell’incapacità di diversificare il portafoglio. Lasciare aperte posizioni in perdita può limitare la capacità di aprirne altre che potrebbero garantire maggiore diversificazione e vantaggi in termini di gestione del rischio.
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Rischi maggiori. Non essendo in grado di diversificare il portafoglio e non dismettendo asset in perdita, potrebbe lievitare il livello complessivo di rischio. Ciò potrebbe risultare particolarmente problematico in mercati volatili, dove le perdite possono accumularsi rapidamente.
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Stress emotivo. L’effetto di disposizione potrebbe anche intensificare lo stress emotivo. Mantenere posizioni in perdita potrebbe far emergere un senso di rimorso e ansia, mentre vendere posizioni redditizie troppo rapidamente potrebbe sfociare in rammarico per le potenziali opportunità non colte.
Esempio di effetto di disposizione
Ecco un esempio dell'effetto di disposizione in azione.
Ipotizziamo di voler pianificare una vacanza. Diamo un’occhiata al portafoglio per decidere come finanziare l’itinerario di viaggio e optiamo per vendere azioni di due diverse società. Le azioni della società A hanno guadagnato rispetto a quando sono state acquistate, mentre la quotazione della società B ha subito una flessione.
Vendere azioni di entrambe le società garantirebbe denaro a sufficienza per la vacanza. Decidiamo dunque di vendere le azioni della società A, nonostante il suo valore sia aumentato, e di mantenere le azioni in calo della società B. Continuiamo quindi a subire perdite sulla società B.
Come evitare l'effetto di disposizione
Come con altre strategie di gestione del rischio, sono diversi i sistemi implementabili per scongiurare l’effetto di disposizione.
Innanzitutto, è opportuno fissare target di trading che assecondino i propri obiettivi finanziari. Ciò può contribuire a restare concentrati sul lungo periodo ed evitare di prendere decisioni impulsive basate su oscillazioni o emotività del mercato a breve termine.
Si può inoltre mettere a punto un piano disciplinato che delinei la propria strategia di trading e contempli gli asset prescelti, la diversificazione e la gestione del rischio. Attenersi al proprio piano, anche durante fasi di volatilità del mercato, può aiutare a evitare di aprire o chiudere posizioni sulla scia dell’emotività. Puoi saperne di più sulle strategie di trading consultando le nostre guide esaustive.
Tenere traccia delle performance del portafoglio e rivedere periodicamente le posizioni aperte per assicurarsi che siano in linea con gli obiettivi prefissati è un’altra soluzione per evitare di prendere decisioni di trading basate sulle emozioni. Così facendo, è possibile riconoscere prontamente eventuali segnali d’allarme e apportare le modifiche necessarie in corso d’opera.
Un altro aspetto di cui è opportuno avere consapevolezza è quello di stare alla larga dal bias di overconfidence, che può indurre a credere di essere in grado di prevedere il mercato o di prendere decisioni migliori rispetto agli altri. È consigliabile non farsi sopraffare dai bias di overconfidence, conducendo ricerche approfondite e rivolgendosi a professionisti finanziari, ove necessario. È inoltre possibile provare l’account demo di trading per esercitarsi a fare operazioni e mettere a punto le opportune strategie senza rischiare denaro vero.
L'effetto dotazione
Definizione dell'effetto dotazione
L’effetto dotazione, noto anche come avversione al disinvestimento, è un tipo di bias emotivo che induce le persone ad attribuire maggior valore a qualcosa che possiedono rispetto a quanto non sia in realtà.
L'effetto è sovente associato a oggetti caratterizzati da una relazione emotiva o simbolica con chi li detiene, il che li spinge ad attribuire loro più valore di quanto ne avrebbero se non li possedessero.
Perché si verifica l’effetto dotazione?
Potremmo dire che l’effetto dotazione sia un sottoprodotto dell’avversione alle perdite. Per molti, il timore di subire una perdita può essere più intenso del desiderio di conseguire un profitto. È dunque verosimile che cerchino di scongiurare le perdite lasciando le cose come stanno. Ciò finisce per diventare lo status quo, sia in termini di possedimenti che di asset, a cui viene attribuito un valore più elevato.
Le persone tendono anche a sottovalutare i costi opportunità di una transazione, non riflettendo sugli aspetti non monetari delle operazioni. Ciò potrebbe indurre ad attribuire un valore monetario troppo elevato a un oggetto, soprattutto se si tratta di qualcosa che si detiene.
Che ripercussioni può avere l’effetto dotazione sul trading?
L’effetto dotazione può avere significative ricadute sulle scelte dei trader, in quanto condiziona la percezione del valore degli asset posseduti. A sua volta, la volontà dei trader di acquistare o vendere i propri asset può dipendere da un attaccamento emotivo piuttosto che da analisi di mercato oggettive.
Riconoscere e comprendere l’effetto dotazione è fondamentale per capire quando ricalibrare il proprio portafoglio in modo obiettivo, piuttosto che basare le proprie decisioni sulle emozioni.
Esempi di effetto dotazione
Un esempio dell'effetto dotazione nella vita reale si ha quando si acquistano cose di cui non si ha bisogno. Un rilevante aspetto dell’effetto dotazione è il concetto di titolarità psicologica. Ad esempio, se qualcuno offre una prova gratuita, a livello psicologico si può avere la sensazione di possedere già quel prodotto e quindi decidere di spendere soldi per acquistarlo, anche se non se ne ha realmente bisogno o non lo si desidera.
Nell’ambito del trading, un esempio di effetto dotazione può verificarsi quando si sopravvalutano le partecipazioni detenute rispetto alla valutazione corrente del mercato. Tale sopravvalutazione può dar luogo a mediocri decisioni di trading, come nel caso di un trader restio a cedere i propri asset, anche se le condizioni di mercato suggeriscono che sarebbe opportuno farlo.
I trader potrebbero invece essere riluttanti ad acquistare nuovi asset, poiché ritengono che le loro attuali partecipazioni siano più convenienti rispetto alle potenziali alternative.
Come evitare l'effetto dotazione
Come per altre strategie di gestione del rischio, sono diverse le tecniche che è possibile mettere in pratica per scongiurare o circoscrivere le ripercussioni dell’effetto dotazione.
In primo luogo, non ignorare gli attuali valori di mercato dei tuoi asset. Effettua sempre le dovute ricerche per conoscere il prezzo attuale dei tuoi asset, tralasciando quello che auspichi di vedere.
Avere un’idea chiara di quali sono i tuoi obiettivi e di come intendi raggiungerli è un altro aspetto imprescindibile per stare alla larga dall’effetto dotazione. Ciò può favorire concentrazione e lucidità, nonché contribuire teoricamente a scongiurare l’attaccamento a singole operazioni.
Inoltre, disporre di un portafoglio variegato può aiutare a evitare di cadere vittima dell’effetto dotazione. Gestire una gamma più eterogenea di asset può ridurre le probabilità di affezionarsi a uno di essi o di sopravvalutarne il prezzo.
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