Oro e Bitcoin nel 2025: correlazione e come l’oro potrebbe suggerire timing di investimento in Bitcoin
Nel 2025, l’analisi del rapporto tra oro e Bitcoin rivela divergenze significative in termini di volatilità e comportamento di mercato.
Negli ultimi anni Bitcoin è stato spesso definito “oro digitale”, creando l’aspettativa che l’asset nascente potesse replicare le proprietà di riserva di valore del metallo prezioso. Tuttavia, a dispetto della scarsità programmata e dell’interesse istituzionale, non esiste evidenza storica robusta che BTC offra stabilità e protezione nei momenti di stress finanziario paragonabili a quelle dell’oro. Questo articolo si propone di indagare come i mercati dell’oro e di Bitcoin presentino profili di rischio e correlazioni profondamente divergenti, e di ipotizzare un’analisi comparativa tra i due strumenti al fine di individuare possibili segnali anticipatori dei futuri movimenti di Bitcoin.
Oro e Bitcoin sono entrambi riserve di valore?
Mentre la performance dell'oro potrebbe essere interpretata come conseguenza del suo ruolo tradizionale di bene rifugio, la volatilità di Bitcoin e la sua documentata ed elevata sensibilità agli shock macroeconomici e geopolitici sollevano dubbi sul fatto che possa davvero rivaleggiare con l'oro come riserva di valore affidabile in tempi di crisi. Tanto per non allontanarci molto dall’attualità, non per dare una prova definitiva di ciò di cui si argomenta, possiamo citare il recentissimo sell-off registrato nei mercati finanziari in seguito ad un inaspettato nuovo inasprimento della contesa commerciale tra USA e Cina.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Questo non dovrebbe stupire più di tanto visto che si tratta di un comportamento abbastanza documentato nella pur breve storia che Bitcoin può offrire. Nei momenti di tensione di mercato Bitcoin tende a reagire, almeno nell’immediato, piuttosto come uno strumento da risk-on caratteristica comune a strumenti come le azioni ad esempio. Ma anche su un orizzonte un tantino più dilatato, analizzando ad esempio comparativamente i flussi netti di investimento, la considerazione trova ulteriori fondamenti
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
I picchi di risk-on e risk-off che per semplicità potremmo sintetizzare con i picchi ed i bottom dei mercati finanziari, suggeriscono una visione per Bitcoin che poco si concilia con lo status di bene rifugio. Analizzando i flussi associati a questi picchi, usando gli ETF, risulta evidente come sia premiato l’oro nei momenti di tensione nei mercati e Bitcoin in momenti in cui sovrano regna il risk-on. Il comportamento è ben sintetizzato visivamente dal ratio BitcoinAum/GoldAum.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Se ci fosse bisogno di ulteriori elementi a sostegno di quanto si va argomentando, potremmo utilmente osservare il grafico qui proposto da cui, ancora nel recente passato, si evince come in occasione del Liberation Day in cui il presidente Usa Trump annuncia, spiazzando il mondo, severi dazi commerciali un pò per tutti i paesi. Il cash, che fino ad allora allegramente fluiva verso Bitcoin sulle ali del rinnovato interesse dell’amministrazione americana per le criptovalute, praticamente, usciva da Bitcoin per infilarsi nell’oro.
Oro VS Bitcoin: volatilità confronto
Contrariamente alla credenza popolare che l’oro sia un asset a bassa volatilità, tra il 1972 e settembre 2025 il metallo ha registrato una deviazione standard mensile media di 19,7, superiore ai 15,3 delle azioni statunitensi. Questo dato sottolinea che, in fasi di forti movimenti dei mercati, l’oro può mostrare oscillazioni estreme, pur mantenendo un ruolo “anti-ciclico” grazie alla sua bassa correlazione con gli indici azionari.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Da parte sua Bitcoin dal 2020, ma anche dal 2017, si è mosso più in linea con il Nasdaq 100, notoriamente focalizzato sulla tecnologia, con una correlazione media a 30 giorni di 0,32, mentre il suo legame con l'oro risulta assolutamente trascurabile e pari ad uno 0,09
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
In parole povere, Bitcoin sembra essere più sensibile al richiamo della Silicon Valley che non di quello dei caveaux che custodiscono oro con le quotazioni che salgono con i titoli growth e diventano molli quando la propensione al rischio vacilla a fronte di un oro che risulta tonico soprattutto quando il mondo sembra sapere poco dove andare.
Bitcoin e mercati “risk-on”
Bitcoin, analizzato tra il 2018 e il 2023, ha evidenziato una volatilità giornaliera superiore al 60%, più di quattro volte quella dell’oro presentata nei dati quinquennali del World Gold Council. Inoltre nelle fasi di risk-on, mentre l’oro mantiene una correlazione quasi nulla (0,03) con l’azionario americano (Morningstar US Market Index), Bitcoin tende a muoversi, come detto prima, seguendo i titoli tecnologici e i principali indici azionari. Questo ci permette di catturare un’altra interessante caratteristica di Bitcoin, o meglio, di chi vi invetse
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
I flussi netti sembrano asincroni rispetto al trend del prezzo del sottostante. In definitiva, anche chi investe in criptovalute ha contratto, o l’ha sempre avuta senza saperlo, la malattia dello “stare nel posto sbagliato al momento sbagliato”. I flussi netti più recenti dimostrano come gli “evoluti” investitori nelle cripto tendono a vendere sui minimi e comprare sui massimi. Ciò non stupisce visto che si tratta di un fenomeno indagato e confermato anche da studi autorevoli disponibili in letteratura nell’ambito della finanza comportamentale.
Correlazione tra Oro e Liquidita’ in circolazione
Un’analisi comparativa dei due asset rispetto all’espansione della moneta M2 negli Stati Uniti rivela dinamiche interessanti per Bitcoin con evidenza di una correlazione importante nel lungo periodo. Ciò non stupisce in considerazione della natura speculativa dello strumento che risulta sicuramente elevata.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Aggiustato per la crescita di M2, il prezzo dell’oro non ha mai superato i livelli record del 1980 nonostante forti rally nel 2024–2025
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Bitcoin, al contrario, ha toccato nuovi massimi relativi all’offerta monetaria in ogni ciclo rialzista, incluso il più recente, con performance strabilianti.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Questa divergenza nel comportamento rispetto all’offerta di liquidità suggerisce che l’oro funzioni soprattutto come stabilizzatore anti-inflazione, mentre Bitcoin risponde in modo più aggressivo all’espansione monetaria, offrendo potenziale di rendimento ma esponendo al rischio di forti drawdown.
Segnali operativi dall’Oro per il timing su Bitcoin
Il comportamento tutto sommato coerente dell’oro sul medio e lungo periodo in risposta ad evidenti fenomeni di natura mcroeconomica e/o eopolitica potrebbe suggerire, con l’ausilio dell’analisi grafica, possibili suggerimenti di posizionamento su Bitcoin sfruttando le informazioni teoricamente provenienti dall’oro.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Tuttavia, un grafico come questo potrebbe suggerire, probabilmente in modo errato, che i flussi escano dal gold per entrare in Bitcoin e viceversa. Sarebbe una lettura probabilmente superficiale poiché in momenti di tensione i soldi potrebbero uscire da Bitcoin per andare altrove mentre non sorprendono quelli diretti verso il gold. Dunque potrebbe non esserci questa apparente causalità tra le due cose.
Minimi di correlazione con M2
Una interessante correlazione rolling tra oro ed offerta di moneta M2 potrebbe essere utilmente monitorata per individuare momenti di eccesso che, con l’aiuto di ulteriori filtri per ridurre i falsi segnali, potrebbero teoricamente segnalare un imminente movimento di Bitcoin. Essendo robusta la correlazione tra oro ed M2, quando questa scende su valori particolarmente bassi spesso osserviamo minimi di Bitcoin che potrebbero essere intercettati in ottica long. Con una strategia al seguito ovviamente e non tout-court
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
C’è da dire che la breve vita di Bitcoin non permette, se non su time frame bassi ma meno affidabili, di costruire solidi schemi di correlazioni perché manca la profondità della serie storica dei prezzi per cui se si afferma che una strategia risultasse vincente nel 80% dei casi magari staremmo parlando di 8 casi su dieci. Troppo poco.
Breakout del ratio BTC/M2
Una interessante relazione operativa esiste tra l’andamento del ratio BTC/M2 e Bitcoin
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Situazioni in cui la massa monetaria si espande ma, nonostante ciò, prevale temporaneamente la forza dell’oro possono segnalare possibili momenti di ripresa del risk-on con conseguente indebolimento dell’oro e ripresa di forza del Bitcoin. Questi casi segnalano spesso punti di minimo di Bitcoin
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Su time frame mensile è molto evidente ma segnala poca profondità statistica.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Le Bollinger Bands mostrano un segnale interessante
Applicando le bande di Bollinger (2 standard deviation) al ratio BTC/M2 si nota come i minimi locali di Bitcoin siano sempre associati ad una precedente contrazione di volatilità del ratio e con il filtro di avere un andamento non negativo della M2. La logica è che in contesti di espansione monetaria e di non direzionalità del ratio fotografata dall’avvicinamento delle bande tra di loro ragionevolmente ci si aspetta una ripresa di direzionalità, o irripidimento del trend, di Bitcoin.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Divergenza rialzista tra minimi di oro e minimi di Bitcoin
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Essendo le quotazioni dell’oro piuttosto deboli in contesto di mercati propensi al rischio, quando si osserva una concomitanza di prezzi che segnano nuovi minimi sia in oro che Bitcoin, la circostanza spesso, al netto di possibili effetti da imprevisti elementi di rischio esterni al contesto, segnala la ripresa dei prezzi di Bitcoin soprattutto con la benedizione del filtro della espansione monetaria M2.
Ognuno di questi segnali, preso singolarmente o in combinazione, può offrire un’opportunità d’ingresso strutturata, evitando di comprare Bitcoin nei momenti di massima eccessiva estensione del mercato.
Conclusioni
Non esistono evidenze che Bitcoin si comporti come riserva di valore al pari dell’oro nelle crisi finanziarie. Al contrario, BTC condivide i pattern di correlazione tipici degli asset “risk-on” come la tecnologia, amplificando il rischio di portafoglio se non bilanciato da una copertura adeguata. Tuttavia, l’analisi dei segnali derivanti dall’oro – correlazione con M2, RSI, rotture di trend e divergenze – offre un prezioso strumento di timing per ottimizzare l’ingresso in Bitcoin, bilanciando aggressività e protezione. Per l’investitore moderno, il vero “confronto” non è più solo ideologico, ma operativo: tradurre i pattern storici dell’oro in segnali concreti per navigare con consapevolezza il mercato.