Detto semplicemente, la volatilità misura l'entità delle variazioni di prezzo di un dato asset nel corso del tempo.Sebbene gli indici volatili, così come di norma gli asset che esibiscono volatilità, possano rappresentare delle opportunità per i trader, sono anche teoricamente forieri di rischi significativi per il capitale.Gli indici più volatili sono soggetti a variazioni in base alle congiunture di mercato, ma è possibile avvalersi di alcuni strumenti, come il VIX, per avere consapevolezza del grado di dinamicità dei mercati, nonché applicare indicatori tecnici e fondamentali per prevederne la futura evoluzione.
La volatilità degli indici viene quantificata mediante strumenti quali il VIX, che è direttamente correlato all'indice US 500 e alle aspettative in merito alla sua volatilità.La volatilità storica prevede di rilevare la deviazione standard delle variazioni giornaliere dei prezzi, mentre la volatilità implicita è un altro concetto potenzialmente utile che fa leva sui modelli di determinazione del prezzo delle opzioni. Inoltre, l’average true range, noto come ATR, determina l'intervallo tra i prezzi massimi e minimi di un indice in un dato periodo.È possibile utilizzare anche le Bande di Bollinger®, in quanto la dimensione della “banda”, derivata da una media mobile, può fornire indicazioni sulla volatilità, sulla base della relativa ampiezza.
Come per altre classi di asset, la volatilità degli indici nei mercati dipende da numerosi fattori.La pubblicazione di report trimestrali è un fattore che può avere ripercussioni sui titoli azionari più importanti che compongono un indice, come l'US Tech 100.Ad esempio, le trimestrali di Apple o Microsoft, nel caso in cui abbiano disatteso o superato le previsioni degli analisti, possono avere ricadute significative sul prezzo dell'indice, a causa della notevole influenza di questi titoli per via della loro elevata ponderazione.Inoltre, fattori macroeconomici di ampio respiro, quali l’andamento del mercato del lavoro, l'attività industriale e commerciale e le decisioni in materia di tassi di interesse, possono influenzare la fiducia dei consumatori e, di riflesso, condizionare i prezzi di azioni e indici.Da un punto di vista tecnico, anche i principali livelli di supporto e resistenza possono orientare la volatilità.
Si parla di trading a margine, noto anche come trading a leva, quando si ottiene esposizione a posizioni più ampie rispetto alla somma depositata inizialmente.Ciò significa che è possibile guadagnare di più rispetto all’importo investito, ma è analogamente possibile perdere somme più elevate in condizioni sfavorevoli di mercato.Quando si fa trading a margine, è necessario versare solo una modesta percentuale del valore complessivo della posizione (nota proprio come margine).Se la posizione prende una brutta piega, è possibile che si riceva una margin call, il che vuol dire che l’equity dell’account è calato al di sotto del livello minimo richiesto. In tali casi, occorre depositare altro denaro o ridimensionare le posizioni esistenti per lasciare aperta quell’operazione.