On Balance Volume (OBV): una sfida ai più moderni indicatori volumetrici

Da Bruno Moltrasio
On Balance Volume (OBV): una sfida ai più moderni indicatori volumetrici

Nell'analisi tecnica dei mercati finanziari, esistono ormai innumerevoli strumenti e indicatori che gli operatori utilizzano per interpretare il comportamento dei prezzi e prendere decisioni operative.

Negli ultimi anni alcune piattaforme hanno sviluppato diversi indicatori i cui algoritmi sono costruiti sui volumi anziché sul prezzo come quelli sin qui conosciuti.

Tuttavia si tratta di indicatori che non sempre sono disponibili gratuitamente e in molti casi hanno anche prezzi ancora troppo elevati per il trader retail. Inoltre per utilizzarli bisognerebbe entrare nell’ordine di idee di abbandonare la propria piattaforma con la quale a fatica e a volte nel corso di diversi anni si è riusciti a prendere confidenza per adottarne una del tutto nuova con il rischio di dover ricominciare daccapo.

Nelle piattaforme tradizionali tuttavia possiamo trovare ancora alcuni indicatori la cui idea di fondo era proprio quella di utilizzare i volumi per identificare opportunità operative. Tra questi strumenti, c'è l'indicatore On Balance Volume (OBV), che si è dimostrato essere uno tra i più utili e popolari tra gli antenati degli indicatori volumetrici.

Vediamolo subito all’opera in Figura 1 con la piattaforma di analisi TradingView.

C:UsersbrunoAppDataLocalTempSNAGHTML24e13382.PNG

Figura 1. L’Indicatore On – Balance Volume in azione sull’indice tedesco (Germany40)

I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri

Cos'è l'On Balance Volume (OBV)?

Pensate che l'indicatore On Balance Volume (OBV) è stato sviluppato da Joseph Granville già negli anni '60 quando ancora non esistevano i potenti strumenti di calcolo attuali.

Si basa sull'idea, che poi sta alla base dei più moderni indicatori volumetrici, che il volume delle transazioni sia un importante indicatore della pressione di acquisto o vendita di un determinato strumento finanziario. L'OBV, infatti, tiene traccia del volume cumulativo delle transazioni di un o strumento aggiungendo il volume quando il prezzo chiude in rialzo e sottraendo il volume quando il prezzo chiude in ribasso nel periodo di riferimento.

E’ intuitivo, per chi conosce a fondo le dinamiche volumetriche, che l’assunto alla base del calcolo dell’OBV sia del tutto approssimativo perché dà per scontato che una chiusura più alta della precedente sia dovuta a volumi che entrano nel mercato ma non è proprio così. Un determinato strumento finanziario può anche salire mentre quelle che noi chiamiamo “mani forti” stanno vendendo e distribuendo contratti che hanno in precedenza acquistato. Diciamo quindi da subito che è proprio questo il principale limite di questo indicatore che, d’altra parte, per i dati di borsa disponibili a quel tempo non poteva che essere costruito in questo modo e che ciò nonostante dimostra ancora oggi di difendersi molto bene anche rispetto ad indicatori ben più equipaggiati.

Il lavoro cui è delegato l'OBV, in sostanza, è quello di provare ad anticipare i movimenti dei prezzi attraverso l'analisi del volume di negoziazione e per farlo si basa su supposizioni che per quanto abbiano in via generale un fondamento di verità incontrano d’altra parte i limiti di cui abbiamo appena parlato.

Come funziona l'On Balance Volume?

L'OBV utilizza una formula piuttosto semplice per calcolare il suo valore. Ecco come viene calcolato:

  1. Quando il prezzo di chiusura di uno strumento finanziario è superiore al prezzo di chiusura precedente, il volume di negoziazione per quel giorno viene aggiunto al valore dell’OBV precedente.

  2. Quando il prezzo di chiusura di uno strumento finanziario è inferiore al prezzo di chiusura precedente, il volume di negoziazione per quel giorno viene sottratto dal valore dell'OBV precedente.

  3. Se il prezzo di chiusura di uno strumento finanziario è uguale al prezzo di chiusura precedente, il valore dell’OBV resta invariato.

Questo processo continua per ogni giorno di negoziazione, creando un grafico dell'OBV che segue da vicino il movimento dei prezzi del titolo. Naturalmente questo indicatore può essere utilizzato anche con time frame inferiori al giorno e in questo caso il valore dell’OBV viene aggiornato ad ogni chiusura di barra (a 5 minuti, 30, 60 etc).

Utilizzo pratico dell'On Balance Volume

L'OBV può essere utilizzato in vari modi per prendere decisioni di trading sia come indicatore a se stante sia inserito in una strategia più articolata.

Ad esempio l'OBV viene generalmente utilizzato come segue:

  1. Conferma del trend: L'OBV è spesso impiegato per confermare il trend di mercato. Se il prezzo di un titolo è in tendenza al rialzo e l'OBV sta salendo, ciò conferma che la tendenza al rialzo è supportata da un volume crescente (in entrata), suggerendo una maggiore forza nel movimento rialzista. Naturalmente vale il viceversa per un trend ribassista.

  2. Divergenze: Le divergenze tra l'OBV e i prezzi di un titolo possono indicare potenziali inversioni di tendenza. Ad esempio, se il prezzo di un titolo continua a salire mentre l'OBV inizia a diminuire, potrebbe indicare che il trend al rialzo sta perdendo forza e potrebbe essere prossimo a una inversione al ribasso.

  3. Conferma dei segnali di trading: Gli operatori utilizzano spesso l'OBV per confermare i segnali di trading generati da altri indicatori tecnici. In questo caso siamo in presenza di una vera e propria strategia nella quale l’OBV viene generalmente impiegato come definitiva conferma del segnale. Ad esempio, se un indicatore come il Moving Average Convergence Divergence (MACD) genera un segnale di acquisto, l'OBV può essere utilizzato per confermare se c'è un supporto sufficiente dal volume di negoziazione in entrata (dunque dobbiamo trovarci in presenza di u n OBV crescente).

  4. Breakout di trend: L'OBV può essere utilizzato in una fase laterale per anticipare o per convalidare il breakout . Un aumento significativo dell'OBV durante un periodo di consolidamento dei prezzi potrebbe indicare che il titolo sta accumulando forza per un breakout al rialzo.

Benché in letteratura molti autori parlino di questo ultimo metodo di utilizzo dell’OBV non mi trovo molto d’accordo non tanto per il concetto che in linea di principio sarebbe assolutamente corretto ma in quanto all’atto pratico ho sempre riscontrato molte difficoltà ad individuare dei segnali inequivocabili e di facile interpretazione come è invece per il caso dell’utilizzo nella conferma di un trend e nelle inversioni mediante l’individuazione di divergenze.

Esempi pratici tratti dal mercato reale.

Immaginiamo di analizzare il grafico di un titolo azionario e di utilizzare l'OBV per prendere decisioni di trading:

  1. Conferma di una tendenza al rialzo: Se notiamo che il prezzo di un titolo sta salendo costantemente e contemporaneamente l'OBV sta salendo, ciò potrebbe confermare che il trend al rialzo è supportato da un volume crescente, fornendo fiducia nell'andamento del trend (Figura 2).

C:UsersbrunoAppDataLocalTempSNAGHTML260aa4c6.PNG

Figura 2. L’OBV crescente accompagna bene la salita dell’indice.

I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri

  1. Divergenza segnale di inversione al ribasso: Se vediamo che il prezzo del titolo continua a salire mentre l'OBV mostra una tendenza al ribasso, potrebbe essere un segnale di avvertimento che il trend al rialzo sta perdendo forza e potrebbe presto invertirsi al ribasso (Figura 3).

C:UsersbrunoAppDataLocalTempSNAGHTML2601de40.PNG

Figura 3. La divergenza ribassista su OBV preannuncia una importante discesa dei prezzi

I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri

Conclusioni.

L'On Balance Volume è uno strumento molto valido utilizzato dagli operatori per analizzare i movimenti dei prezzi e prendere decisioni operative basate sui volumi di scambio. Utilizzando l'OBV insieme ad altri indicatori tecnici e analizzando il contesto del mercato, creando cioè una vera e propria strategia con questo indicatore usato come filtro di ultima istanza, è possibile eliminare alcuni falsi segnali e migliorare le probabilità di riuscita dell’operazione.

Tuttavia, è importante ricordare i limiti di questo indicatore che si basa su mere presunzioni (entrata e uscita dei volumi) ricavate dalla chiusura dei prezzi rispetto alla sessione precedente e non all’effettiva verifica del flusso volumetrico buy e sell. Ragione di più per non dimenticare mai di operare tenendo sempre sotto controllo il rischio ed utilizzare sempre uno stop loss per limitare le perdite nel caso il mercato non si muovesse nella direzione ipotizzata.

Stay Tuned

Bruno Moltrasio