Tecnica di Trading con il pullback
Una tecnica operativa molto utilizzata dai traders è quella del breakout, cioè l’apertura di una posizione in corrispondenza della violazione di livelli importanti di prezzo generalmente costituiti da supporti o resistenze.
Si tratta di una tecnica che, alla pari di molte altre, presenta una serie di inconvenienti in quanto risulta difficile, se non impossibile, sapere preventivamente se il breakout si dimostrerà valido o meno, vale a dire se i prezzi manterranno la direzione intrapresa dopo la violazione del livello preso come riferimento per l’apertura della posizione.
In effetti all’atto pratico non è affatto raro assistere alle cosiddette false rotture; i prezzi, dopo la violazione, anziché proseguire nella direzione iniziale tornano sui loro passi recuperando il livello violato in precedenza e generando così un falso segnale costringendo il trader a chiudere la posizione in perdita.
Con un po’ di attenzione è tuttavia possibile evitare alcuni di questi falsi segnali.
Ad esempio può essere utile ritardare l’apertura della posizione (cioè non entrare immediatamente al breakout) osservando come si comporta il prezzo una volta violato il livello di supporto o resistenza.
Questo ci permette di evitare in massima parte di cadere in quelle che risultano essere vere e proprio trappole e che prendono il nome di “bull trap” o “bear trap” (letteralmente trappola per tori … e per orsi” a seconda se il falso segnale derivi da una violazione non riuscita di una resistenza o di un supporto.
Dunque cosa può essere utile osservare?
Occorre tenere presente che dopo il breakout si possono verificare due situazioni: i prezzi violano il livello e tornano subito indietro recuperando il supporto o la resistenza violata in precedenza, dando luogo al falso segnale. Oppure violano il livello percorrono un po’ di spazio e poi ritornano sul livello violato in precedenza generando quello che in analisi tecnica classica viene definito “pullback”.
Quindi per entrare in posizione ed evitare molte delle false rotture ci può venire in aiuto il pullback, cioè una dinamica in cui dopo la violazione i prezzi tornano a testare il livello precedentemente violato, esattamente come vediamo in Figura 1
Figura 1: breakout di una resistenza e successivo pullback
L’immagine riportata sopra ci mostra il breakout di una resistenza e il successivo ritorno dei prezzi sul livello appena violato (pullback) che tuttavia funge ora da supporto reggendo l’assalto dei venditori e consentendo al prezzo di ripartire nella direzione del breakout.
In caso di breakout di un supporto la dinamica sarà esattamente inversa (Figura 2), cioè avremo la violazione ribassista di un supporto e un pullback dei prezzi verso l’alto fino a testare il livello precedentemente violato che ora funzionerà da resistenza.
Figura 2: breakout di un supporto e successivo pullback
E’ doveroso comunque ricordare che non sempre, dopo un breakout, i prezzi generano il movimento di pullback e capita che dopo la rottura i prezzi continuino a muoversi nella direzione della violazione senza tornare indietro anche per molto tempo (e potrebbero anche non tornare mai su quel livello).
Altre volte il pullback si verifica ma è minimo e i prezzi non arrivano a testare il livello precedentemente violato e ripartono nella direzione del breakout.
È lo scotto che si deve pagare per filtrare i breakout: assieme a tanti falsi segnali che si riuscirà ad evitare, si perderà anche qualche buona occasione.
Sta poi al singolo trader, in base alla sua propensione al rischio e alla gestione che intende applicare alla operazione adottare o meno questo accorgimento che, appunto, consiste nell’aprire la posizione solo una volta che si sia verificato il pullback.
Vediamo ora degli esempi tratti dal mercato reale per meglio comprendere la dinamica del pullback.
Figura 3: Pullback dei prezzi dopo il breakout di una resistenza sul Germany40
Nel grafico di Figura 3 assistiamo ad una fase ribassista del mercato e poi ad un tentativo ripetuto di inversione dei prezzi che dà luogo ad una lunga fase di accumulazione.
Possiamo così facilmente individuare un livello statico testato diverse volte dai prezzi che ne sono stati sempre respinti che forma così quella che tecnicamente viene definita “resistenza”.
Ad un certo punto la nostra resistenza viene violata dal prezzo e il mercato dopo un breve allungo al rialzo torna indietro sui suoi passi nel classico movimento di pullback fino a testare la resistenza che ora però regge la spinta dei venditori (agendo da supporto), dando nuovo impulso al rialzo così che il prezzo riprende a salire.
Vediamo ora in Figura 4 come si presenta un pullback che si genera dopo il breakout di un supporto.
Figura 4: Pullback dei prezzi dopo breakout di un supporto sul Germany40
Nel grafico in Figura 4, vediamo una fase di lateralità e poi la violazione di un precedente minimo dei prezzi che aveva funzionato da supporto.
Dopo il breakout al ribasso i prezzi percorrono un po’ di spazio per poi tornare indietro in un movimento di pullback fino a testare con precisione il precedente livello di supporto (ora divenuto resistenza).
In questo caso i prezzi tornano per ben due volte a ritestare il precedente livello di supporto prima di prendere con decisione la via del ribasso ed effettuare una violenta discesa.
In conclusione come possiamo sfruttare a livello operativo queste informazioni?
Abbiamo già chiarito che il pullback non avviene sempre e comunque anche in presenza di un pullback i prezzi potrebbero non tornare a testare esattamente il livello precedentemente violato oppure ancora non ci tornano affatto.
Tuttavia, anche se il pullback è solo eventuale, volendo porre in essere una operatività meno aggressiva rispetto a quella classica che prevede di aprire l’operazione non appena si verifica il pullback dovremmo comportarci nel modo che segue.
In primo luogo attenderemo il breakout ovvero la violazione di un livello di supporto o resistenza; poi ci limiteremo ad osservare il prezzo per verificare se prende forma un movimento di pullback verso il livello precedentemente violato.
A questo punto potremo aprire la posizione seguendo le regole classiche del nostro piano di trading. Io consiglio sempre di attendere un segnale di forza (ad esempio una barra o candela verde immediatamente successiva al pullback) nel caso si intenda aprire una posizione rialzista: oppure un segnale di debolezza (ad esempio una barra o candela rossa successiva al movimento di pullback) nel caso di intenda aprire una operazione ribassista.
Nell’immagine in Figura 5 si trova un esempio di questo tipo di operatività.
Figura 5: Entrata in posizione dopo un breakout seguito da pullback
Come possiamo vedere nel grafico di Figura 5 abbiamo una resistenza testata per 2 volte dai prezzi, poi un breakout e subito un pullback del prezzo sulla ex resistenza che ora diviene supporto.
Proprio a ridosso del livello di breakout, quindi il livello della vecchia resistenza, si forma un pattern candlestick (una specie di hammer); ebbene questa sarà la nostra candela di setup.
Una ipotesi sarebbe dunque quella di entrare al rialzo sulla violazione del massimo della candela e posizionare uno stop loss qualche punto al di sotto del minimo della candela. Questo ci permetterà di avere uno stop loss ben definito che verrebbe colpito solo alla negazione del precedente breakout.
I più aggressivi, tuttavia, potrebbero anche pensare di acquistare direttamente sul livello di supporto o resistenza (ovviamente dopo che si sia verificato il pullback) ma questo tipo di operatività è normalmente più rischiosa perché ancora non è chiaro se i prezzi si arresteranno e avranno o meno una reazione successiva al pullback e, nondimeno, perché potrebbero non avere riferimenti grafici immediati per il posizionamento dello stop loss.
Per concludere l’argomento sul pullback vogliamo ricordare che è un caso classico di pullback si verifica spesso dopo la violazione della neckline di un testa e spalle, esattamente come possiamo vedere nell’immagine in Figura 6.
Figura 6 – Pullback dopo un testa e spalle ribassista
Proprio perché spesso risulta difficile riuscire ad entrare esattamente sulla violazione della neck line di un testa e spalle, possiamo sfruttare la tecnica appena vista del pullback.
Come possiamo verificare nel grafico di Figura 6 il pullback arriva dopo un movimento dei prezzi piuttosto ampio tuttavia ci permette di entrare molto bene in posizione per cogliere l’inversione di trend generata dal testa e spalle.
Anche in questo caso così come in quello esaminato in precedenza, assistiamo ad un doppio pullback e poi ad una forte discesa dei prezzi.
Vogliamo ancora una volta porre in rilievo come la scelta di operare direttamente sul breakout oppure di sfruttare l’eventuale pullback è semplicemente lasciata al singolo trader in base al suo modo di operare e soprattutto alla sua propensione al rischio.
Per concludere ci pare corretto dire che ai nostri studenti consigliamo sempre di evitare i breakout perché, soprattutto se si è agli inizi, diventa difficile difendersi quando questi si traducono in falsi segnali.