Il Commodity Channel Index di Donald Lambert
07:27, 11 July 2023
In questo articolo ho deciso di presentarti uno degli indicatori a mio avviso più affidabili nel panorama dell’analisi algoritmica: il CCI, acronimo di Commodity Channel Index.
Questo indicatore racchiude i pregi sia degli oscillatori che degli indicatori, infatti possiamo considerarlo a tutti gli effetti un indicatore “ibrido” per via del suo criterio di costruzione una via di mezzo tra il metodo di realizzazione degli indicatori e quello di costruzione degli oscillatori.
Sappiamo che gli oscillatori sono ottimi strumenti per supportarci nella individuazione delle zone di impercomprato e ipevenduto mentre gli indicatori rendono al massimo quando si tratta di individuare le cosiddette divergenze con i prezzi, veri e propri campanelli d’allarme che ci segnalano un potenziale rallentamento del trend in essere.
L’indicatore CCI è stato ideato da Donald R. Lambert ormai nel lontano 1980. Secondo Lambert un po’ tutti gli strumenti finanziari hanno un andamento ciclico, con massimi e minimi che si alternano ad intervalli periodici.
Entriamo brevemente nel dettaglio di calcolo di questo indicatore realizzato mettendo a confronto il prezzo attuale con una media mobile dal periodo prefissato, parametro che peraltro l’utente può modificare a suo piacimento, normalizzato utilizzando un divisore che si basa sulla deviazione dalla media.
Senza addentrarci ulteriormente nella formula matematica, che oltre ad essere poco o nulla comprensibile per i non addetti ai lavori riveste poi ben poca importanza per il trader operativo, pensiamo possa comunque essere utile sapere che il CCI si calcola seguendo gli step che seguono:
Si calcola il Typical Price (TP)
Si calcola la media mobile semplice a “n” periodi del TP precedentemente calcolato (SMATP)
Si calcola la deviazione media.
Si sommano poi tutti questi valori e si divide per “n” periodi ottenendo così la deviazione media.
Infine si applicano tutti questi valori e la costante (0.015) come da formula seguente:
CCI =(TP-SMATP) / (0,015*devmedia)
E’ proprio grazie all'applicazione di questa costante al suo criterio di calcolo che il CCI si comporta come un oscillatore vero e proprio attorno alla linea dello zero. Costruito in questo modo, circa il 70/80% dei valori del CCI risultano compresi entro un intervallo di -100/+100. Grazie a questa dinamica siamo in grado di individuare delle soglie di ipercomprato/ipervenduto di -100 e +100.
In questo modo riusciamo ad ottenere dei segnali di allarme importanti riguardo il rallentamento del trend in essere nel momento in cui il CCI oltrepasserà i livelli indicati, cioè di ipercomprato e ipervenduto.
Altra dinamica da tenere in seria considerazione è la generazione di divergenze rispetto ai prezzi, prerogativa questa dei migliori indicatori.
In Figura 1 possiamo vedere come il CCI rilevi con estrema precisione le divergenze con i prezzi offrendo diversi buoni spunti operativi dall’innegabile valore:
Figura 1 – CCI all’opera con le divergenze
Come possiamo vedere su questo indicatore le divergenze si manifestano con una certa frequenza e pur se risultano avere un certo grado di affidabilità mi sento di consigliare di affiancare al CCI altri strumenti a conferma dell’entrata in posizione.
il CCI ci può dunque servire come allerta sulla soglia d’entrata. Per avere invece un’idea riguardo al timing di entrata potremmo ad esempio sfruttare il rientro dei prezzi dalle zone di ipervenduto/ipercomprato che si generano sotto e sopra il livello di -200 e +200 come possiamo vedere nel grafico seguente:
E’ davvero significativa la precisione con la quale la soglia del +200 e del -200 riesce a scandire la maggior parte delle fasi cicliche del prezzo. D’altra parte questa era proprio l’idea iniziale di Lambert.
Logicamente non tutti gli strumenti e non tutte le fasi di mercato rispondono in modo sistematico a queste dinamiche, dunque occorrerà verificare l’andamento dei prezzi in relazione ai movimenti del CCI per ciascuno strumento in modo da comprendere se quelloche stiamo trattando risponde in modo adeguato alle soglie di ipercomprato e ipervenduto.
Resta il fatto che, come dicevamo all’inizio, il Commodity Channel Index resta uno dei migliori indicatori che io abbia mai utilizzato tra quelli dell’Anali Tecnica classica oltretutto utilizzabile su qualsiasi orizzonte temporale, daily o intraday, avendo solo l’accortezza di agire opportunamente sui settaggi per trovare quelli più adatti allo strumento e al time frame che si desidera utilizzare.