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Cosa sono il Gap e il Lap e come sfruttarli nel trading

Da Bruno Moltrasio

10:14, 19 September 2023

Cosa sono il Gap e il Lap e come sfruttarli nel trading
Cosa sono il Gap e il Lap e come sfruttarli nel trading

Cosa sono il Gap e il Lap e come sfruttarli nel trading

Osservando le contrattazioni di un qualsiasi strumento finanziario capita di vedere che a volte i prezzi lasciano degli spazi vuoti nei grafici segno che in queste aree non sono avvenute contrattazioni.

In generale questi vuoti senza scambi vengono definiti Gap e più precisamente Gap Up e Gap Down.

Siamo in presenza di un Gap Up quando l’apertura di oggi è superiore al massimo della seduta precedente. Al contrario, siamo in presenza di un Gap Down quando l’apertura odierna è inferiore al minimo della seduta precedente.

Possiamo dire che, in un gap non ricoperto, le barre (o candele) delle sedute non si sovrappongono e generano un vuoto sul grafico, una finestra all’interno della quale non sono avvenuti scambi.

I Gap sono, in realtà, la conseguenza di sbilanciamenti fra domanda e offerta che possono essere generati da eventi inattesi come possono essere ad esempio notizie importanti rilasciate e mercati chiusi.

Il grafico di figura 1 può meglio chiarire i concetti appena espressi:

Figura 1 – presenza di “gap up” e “gap down” nel grafico giornaliero del Germany 40

A sinistra nel grafico è evidenziato un Gap Up, cioè una situazione in cui i prezzi aprono ad un livello superiore al massimo della giornata precedente.

A destra invece è presente un Gap Down, cioè un caso in cui i prezzi aprono ad un livello inferiore al minimo della seduta precedente.

In entrambi i casi i prezzi non riescono a chiudere il gap, cioè non riescono a tornare indietro fino al massimo/minimo precedente, lasciando così un vuoto che non viene ricoperto almeno nel breve periodo.

In analisi tecnica classica vengono distinti ben 4 tipi di gap:

  • Gap comune (Common Gap)

  • Gap di rottura (Breakaway gap)

  • Gap di continuazione (Runaway gap)

  • Gap di esaurimento (Exaustion gap)

Vediamo quali sono le caratteristiche che distinguono questi 4 diversi gap. In realtà il gap acquisisce una diversa denominazione a seconda della posizione in cui si verifica. I gap comuni si generano in mercati in congestione, cioè all’interno di fasi di consolidamento, dunque non rivestono grande importanza e spesso vengono richiusi velocemente.

I gap di rottura invece, si generano quando i prezzi escono con forza, verso l’alto o verso il basso, da una fase di congestione rompendo gli estremi. Questa violazione avviene generalmente con una forte accelerazione che letteralmente genera un “salto” nelle quotazioni al di sotto, o al di sopra, del range di consolidamento.

Questo tipo di gap è molto importante perché spesso indica l’inizio di un trend sostenuto e fornendo così importanti indicazioni sulla futura direzione del prezzo.

I gap di continuazione si generano invece, all’interno di tendenze ben definite. Indicativamente questo tipo di gap si forma verso la metà dell’intero trend in atto, possiamo di così supporre che quando si verifica questo gap la tendenza in atto si trova a metà strada del suo percorso e questo ci permette di poter rimanere in posizioni già aperte o aprirne di nuove calcolando anche un potenziale target dell’intero movimento.

I gap di esaurimento, come si può capire dal termine, si generano invece alla fine di un trend. In linea di massima quando si genera questo tipo di gap, i prezzi invertono velocemente la loro tendenza, infatti questi gap vengono spesso ricoperti in tempi molto brevi e con un elevato volume di contrattazioni.

Di conseguenza occorre prestare attenzione al livello di scambi in quanto volumi molto elevati in presenza di gap che si verificano dopo lunghi movimenti direzionali, potrebbero rappresentare un campanello di allarme sulla probabile inversione di tendenza.

Va detto per completezza che è quasi impossibile trovare gap all’interno della stessa giornata di contrattazione, salvo non si osservino strumenti poco liquidi. Dunque quanto appena detto è da ricercare principalmente su grafici daily o weekly .

Vediamo ora delle immagini che rappresentano i tipi di gap sopra elencati, andiamo in ordine e partiamo dal gap comune che vediamo in Figura 2:

Figura 2: Gap Comune su Gold

 

Come detto in precedenza, i gap comuni si generano all’interno di fasi di congestione. In Figura 2 +vediamo una figura triangolare, una sorta di compressione di volatilità e dunque una congestione dei prezzi, al cui interno si genera un gap cioè si verifica un’apertura inferiore al minimo della seduta precedente (il vuoto evidenziato in giallo).

Questi tipi di gap vengono ricoperti abbastanza velocemente, infatti come possiamo vedere il gap in questione viene chiuso dopo appena due sedute.

In Figura 3 invece è presenteun gap di continuazione:

 

US100

20,800.30 Price
+0.440% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0241%
Commissione overnight su posizione corta 0.0019%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 7.0

XRP/USD

1.49 Price
+2.290% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0616%
Commissione overnight su posizione corta 0.0137%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 0.01168

ETH/USD

3,413.04 Price
+2.670% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0616%
Commissione overnight su posizione corta 0.0137%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 6.00

Gold

2,716.45 Price
+1.740% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0174%
Commissione overnight su posizione corta 0.0092%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 0.60

Figura 3: Gap di continuazione su Brent Oil

La caratteristica di questi gap è che si generano verso la metà di un trend ben definito e non vengono ricoperti in tempi brevi, infatti come possiamo vedere dopo il gap down i prezzi ricominciano a correre verso il basso generando minimi sempre inferiori.

Seguendo l’ordine dei tipi di gap elencati arriviamo al gap di rottura e in Figura 4 possiamo vedere come si forma

Figura 4: Gap di rottura su Gold

 

Nel grafico notiamo che dopo una lunga fase di consolidamento, ad un certo punto i prezzi si dirigono verso la parte superiore della congestione, chiudono proprio a ridosso del livello massimo e il giorno successivo aprono in gap up, mettendo poi a segno un movimento di pullback sul livello violato in precedenza, prima di ripartire nella direzione della rottura mantenendo la tendenza in atto.

Vediamo ora in Figura 5 un gap di esaurimento:

Figura 5 - Gap di esaurimento su Brent Oil

 

Nel grafico in Figura 5 si nota che dopo una lunga tendenza verso l’alto, ad un certo punto i prezzi aprono ben al di sopra del massimo della seduta precedente, poi tornano velocemente indietro a ricoprire il gap e dopo due sedute invertono velocemente ed in modo violento la tendenza in atto.

Il Lap quali sono le differenze con il Gap.

Il Lap è niente altro che una variante del Gap-

Il Lap Up si distingue dal classico Gap Up in quanto registra un’apertura superiore alla chiusura del giorno precedente, ma non superiore al suo massimo.

Di converso il Lap Down è niente altro che una sessione che mostra una apertura inferiore alla chiusura della sessione precedente, ma non inferiore al suo minimo.

Mentre i Gap li troviamo su grafici dal daily in su, i Lap possiamo vederli anche su grafici intraday.

Vediamo in Figura 6 alcuni esempi di Lap tratti dal mercato reale su time frame daily in modo da raffrontarli e rendere subito evidente la differenza con il Gap

 

Figura 6 – Lap e Gap su Germany 40 (grafico TradingView©)

Nel grafico di Figura 6 è evidente la differenza tra gap e lap. Abbiamo già evidenziato che nel caso di Gap v’è una finestra non battuta dai prezzi tra il massimo o il minimo della sessione precedente e l’apertura di quella attuale, nel caso del Lap vediamo che i prezzi generano un gap fra apertura e chiusura, il prezzo di apertura della sessione attuale non riesce a portarsi sopra il massimo o sotto il minimo della sessione precedente

Un’ultima annotazione dal punto di vista operativo. Sentiamo spesso affermare da trader e formatori più o meno esperti che i gap vengono sempre chiusi. Da qui il suggerimento (malsano) di cercare operazioni che vadano nella direzione del vuoto da colmare (esempio nel gap up cercare uno short).

In realtà questa è una pratica molto rischiosa perché anche ammesso che il gap sia poi effettivamente chiuso occorre vedere dopo quante sessioni il vuoto venga colmato.

Detto questo trader come Larry Williams (con il suo OOPS) o Barry Rudd (trader sicuramente meno conosciuto del primo) hanno coniato tecniche di trading molto efficaci per sfrutta i gap. Ve ne parlerò senz’altro in un prossimo articolo.

 

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