Tecniche di Trading con il MACD
07:47, 27 September 2023
Tecniche di Trading con il MACD
In questo articolo passeremo in rassegna uno degli indicatori tra i più conosciuti e probabilmente usati nel mondo del trading: il MACD, acronimo di Moving Average Convergence Divergence.
Il suo diffuso utilizzo è probabilmente dovuto al fatto che non si tratta di un semplice indicatore ma di un vero e proprio Trading System.
Questo indicatore, ideato da Gerald Appel nel lontano 1977 (ebbene si, sono ormai trascorsi quasi 50 anni dalla sua creazione), è tanto intuitivo quanto geniale essendo molto semplicemente basato sul calcolo della differenza fra due medie.
Il MACD è infatti rappresentato da una linea continua il cui tracciato è restituito dalla differenza fra due medie mobili esponenziali (12 e 26 periodi). Viene poi rappresentata una seconda linea, denominata signal line, calcolata tramite la media mobile esponenziale (in genere a 9 periodi) della linea MACD.
La differenza fra MACD e signal line viene poi rappresentata sotto forma di istogramma.
Vediamolo subito all’opera nel grafico in Figura 1.
Figura 1: Il MACD all’opera
Torneremo a brevissimo su questo grafico per comprendere come utilizzare al meglio l’indicatore.
Il MACD rientra a pieno titolo nella categoria degli indicatori trend-following e possiamo dire che risolve molti problemi dati da quella categoria di trader che per le proprie decisioni operative ama utilizzare le medie mobili.
Nell’articolo che abbiamo interamente dedicato alle medie mobili, abbiamo visto come il loro semplice utilizzo possa dare luogo ad un considerevole numero di falsi segnali a causa del ritardo che la media mobile ha rispetto al movimento del prezzo (ricordiamo che tanto più lungo è il dominio temporale della media tanto maggiore sarà il ritardo della media rispetto al prezzo). Abbiamo anche visto che tale problematica, ben nota ai traders, è mitigabile utilizzando l’incrocio di due medie mobili.
Il MACD, come già detto nella sua costruzione utilizza proprio due medie mobili – in questo caso esponenziali, dunque ancora più reattive delle medie mobili semplici), dunque è adatto a chi voglia basare la propria operatività sull’utilizzo di più medie mobili combinate fra loro.
Venendo nello specifico all’utilizzo del MACD diciamo anzitutto che (cosa forse ovvia) la media più veloce (di default a 12 periodi) ci fornirà indicazioni sul cambio di direzione del prezzo prima di quella lenta così che l’incrocio tra le due medie potrebbe (astrattamente) determinare la partenza di un trend futuro. Diciamo astrattamente perché come detto l’utilizzo di due medie può mitigare ma non eliminare completamente i falsi segnali derivanti dal loro utilizzo combinato.
Fatta questa necessaria e doverosa premessa e ricordato che la linea del MACD è la risultante della differenza fra due medie mobili esponenziali, a 12 e 26 periodi, l’incrocio delle due medie si verificherà nel momento in cui il valore dell’indicatore sarà pari a zero (vale a dire nel momento in cui entrambe le medie avranno lo stesso valore e la loro differenza sarà appunto pari a zero).
Al di sopra della linea dello zero, la media di breve (12 periodi) sarà sopra la media di lungo (26 periodi) così da poter classificare il trend come rialzista.
Al di sotto della linea dello zero, viceversa, la media di breve si troverà sotto la media di lungo e il trend sarà classificato come ribassista.
Possiamo affermare che la linea del MACD facilità l’interpretazione dell’andamento delle due medie, “sintetizzando” questa dinamica in un’unica linea che si muove sopra e sotto la linea dello zero con l’attraversamento della linea dello zero che rappresenta il momento dell’incrocio delle due medie
Torniamo al grafico che abbiamo già visto all’inizio, qui rappresentato in Figura 2 per comprendere meglio questa dinamica:
Figura 2 – MACD 12, 26,9 sul Germany40
Facciamo una piccola premessa: questo indicatore si può utilizzare su qualunque time frame e qualunque tipo di strumento, quindi sceglieremo il time frame in base al nostro tipo di trading.
Nel grafico in Figura 2 abbiamo inserito l’indicatore MACD con le impostazioni classiche, quindi 12-26 periodi, per la creazione della linea MACD, di colore rosso.
La signal line, viene invece calcolata con una media a 9 periodi sulla linea del MACD e fra poco capiremo qual è il suo compito.
Abbiamo evidenziato 3 punti sul grafico, due punti cerchiati in blu in cui la linea MACD (di colore rosso) attraversa dal basso verso l’alto la linea dello zero dando origine ad un trend rialzista e un punto (cerchiato in rosso) in cui tale attraversamento avviene dall’alto verso il basso con la partenza di un movimento ribassista.
Quello che salta subito all’occhio del lettore attento è che l’incrocio della linea MACD con la linea dello zero, e quindi l’incrocio delle due medie esponenziali, avviene con un considerevole ritardo rispetto alla partenza del trend.
Per ovviare (almeno in parte) a questo ritardo è stata ideata ed inserita nell’indicatore la “signal line”, cioè una ulteriore media calcolata sul valore della linea MACD.
Osservando nuovamente il grafico (ora in Figura 3) possiamo infatti verificare che utilizzando l’incrocio della linea MACD con la signal line la partenza del trend (rialzista o ribassista) viene generata in anticipo rispetto all’attraversamento dello zero da parte del MACD risolvendo in questo modo il problema del ritardo appena descritto.
Figura 3: la signal line in azione: la partenza del trend è segnalata in anticipo.
Nel grafico di Figura 3 abbiamo evidenziato con una freccia blu come l’incrocio della linea MACD con la signal line avrebbe anticipato l’entrata in posizione rispetto al segnale generato dal semplice incrocio dell’MACD con la linea dello zero.
Tuttavia un lettore attento potrà notare il rovescio della medaglia: infatti osservando il grafico non può sfuggire come gli incroci fra signal line e MACD line avvengano piuttosto frequentemente come evidenziato in Figura 4, generando diversi falsi segnali.
Figura 4: i falsi segnali generati dall’incrocio tra signal line e MACD
Come è possibile risolvere questo problema?
La soluzione che proponiamo è una sorta di filtro ulteriore vale a dire quella di utilizzare solo quegli incroci tra la linea MACD e la signal line che avvengano in presenza di divergenza tra indicatore e prezzi.
Ancor prima di far vedere graficamente questa ulteriore condizione di ingresso, ricordiamo che una divergenza è per definizione un andamento difforme dell’indicatore rispetto ai prezzi.
Come vediamo in Figura 5 una divergenza si verifica nel momento in cui i prezzi generano massimi crescenti mentre l’indicatore mette a segno massimi discendenti (divergenza ribassista) oppure al contrario quando i prezzi generano minimi decrescenti mentre l’indicatore restituisce minimi crescenti (divergenza rialzista).
Figura 5: Divergenze tra MACD e prezzi
Nel grafico in Figura 5 abbiamo evidenziato due divergenze: partendo da sinistra possiamo vedere come i prezzi nella discesa, generano due minimi decrescenti, mentre l’indicatore non è in grado di seguire i prezzi e genera due minimi lievemente crescenti. Siamo qui in presenza di una divergenza rialzista che inverte in modo preciso e puntuale la tendenza dei prezzi (da ribasso a rialzo).
Nel secondo caso, invece, abbiamo i prezzi che generano massimi crescenti mentre l’indicatore restituisce massimi decrescenti andando a creare una divergenza ribassista che inverte, anche in questo caso, la tendenza in atto (da rialzista a ribassista.
In conclusione combinando opportunamente attraversamento dello zero, incrocio tra signal line e Macd e filtrando i segnali così ricavati con le divergenze tra prezzo e indicatore saremo in grado di eliminare molti dei falsi segnali generati dall’indicatore.
Chiaramente non è possibile filtrare tutti i falsi segnali quindi, come per qualunque altra tecnica di trading anche in questo caso occorre essere sempre pronti a chiudere le operazioni che non vanno nella direzione voluta, con l’utilizzo di uno stop loss vale a dire con lo stabilire un livello dove chiudere in perdita l’operazione ad evitare che la perdita divenga insostenibile. Ma questo fa parte della gestione del rischio e della posizione che qualsiasi bravo trader deve sempre includere nel proprio piano di trading, indipendentemente dalla tecnica utilizzata.