Stop loss: cos’è e come posizionarlo in modo intelligente.
16:00, 26 May 2023
Lo stop loss è un argomento tanto importante quanto trascurato dalla maggior parte dei trader, soprattutto da quelli alle prime armi.
Per chi non ne ha mai sentito parlare, con il termine “Stop loss” letteralmente si vuole indicare la possibilità di porre un limite alla perdita dell’operazione in corso. In pratica quando dico ho messo lo stop loss su questo livello significa che quando il prezzo avrà raggiunto quel predeterminato livello la mia operazione sarà chiusa, ovviamente in perdita.
Dunque stop loss e target sono due facce della stessa medaglia, ma solo il secondo termine è amato dai traders perché affermare che il target è stato raggiunto significa avere chiuso la posizione in guadagno sul livello prestabilito.
Tecnicamente lo stop loss è la massima perdita che il trader è disposto a subire dall’operazione se questa non va nella direzione preventivata.
Compro 100 Generali a 16 euro per venderle a 18 euro ma se il prezzo del titolo scende anziché salire chiuderò la mia operazione quando (a titolo esemplificativo) Generali avrà raggiunto 15 euro con una perdita di 1 euro ad azione.
Il numero delle azioni moltiplicato per l’ampiezza dello stop loss serve proprio a quantificare la perdita. Così nell’esempio precedente se ho comprato 100 azioni di Generali a 16 euro e le chiudo in stop loss a 15 euro avrò perso 100 euro (1 euro ad azione di perdita per 100 azioni).
Lo stop loss assume un ruolo fondamentale nel calcolo del rischio/rendimento dell’operazione, per questo motivo è importante stabilire a priori (prima di aprire l’operazione) l’ampiezza dello stop loss in modo da poter valutare il profilo di rischio che si ottiene dal rapporto della massima perdita così definita con il profitto potenziale del trade.
Pensa che agli inizi della mia “carriera” di trader, ormai risalente al 1998, ho frequentato un Master di Analisi tecnica e mentre tutti si prodigavano a spiegarmi le più belle figure di analisi tecnica, testa e spalle, triangoli, flag o i pattern candlestick, nessuno mi ha parlato dello stop loss.
Quindi allora per me era normale comprare una azione (lo short azionario in allora non era consentito al pubblico retail) e accumulare perdite su perdite fin quando preso dallo sconforto decidevo di chiudere la posizione.
Inutile aggiungere che ho bruciato presto il conto quando le cose hanno cominciato ad andare storte. Se ci ripenso è assurdo, sarebbe bastato avercoscienza di dover porre un limite alle mie perdite e avrei ottenuto ben altri risultati.
Oggi si ha un’altra informazione e sicuramente anche i trader neofiti sanno della possibilità, anzi della necessità di mettere un limite alla perdita per conservare il proprio capitale e dedicarsi ad altre operazioni.
Eppure impostare uno stop loss, individuare dove va posizionato e definirne così l’ampiezza non è così semplice come dirlo.
Indipendentemente dal metodo di trading, dalla strategia che tu utilizzi per entrare a mercato e dalla tecnica che applichi per posizionare il tuo stop loss è bene che tu utilizzi alcuni accorgimenti per dimensionare opportunamente la tua posizione in modo da preservare al massimo il capitale monetario e quello psicologico, come subito vedremo: sembrano piccolezze ma ti assicuro che possono fare la differenza per migliorare le performances del tuo trading.
Anche il mio metodo “Sistema Mani Forti”, oltre ad essere dotato di una buona tecnica di entrata, pone molta attenzione al Money e Risk Management, con la consapevolezza che questi due aspetti sono essenziali per ottenere risultati positivi dal trading. Se lo faccio io dopo venticinque anni di trading, dovresti farlo anche tu: devi sempre avere una buona strategia accompagnata dal corretto money e risk management.
Bene, allora vediamo come fare e cominciamo col dire che lo stop loss deve anzitutto essere “sostenibile”.
Sostenibilità dello stop loss ha due fondamentali significati.
Il primo significato attiene al livello di rischio definito dallo stop loss e dunque alla perdita che ne potrebbe conseguire che non deve intaccare in modo significativo il capitale disponibile per il tuo trading.
Negli anni sono state ideate diverse formule per definire la sostenibilità dello stop loss ma per farla semplice possiamo dire in linea di massima uno stop loss sulla singola operazione può essere sostenibile se non eccede la fascia compresa tra l’1% e il 2% del tuo capitale; a condizione, ovviamente, di avere una strategia di trading di una certa efficacia.
Pare fin troppo ovvio sentirsi dire che anche su questo argomento c’è chi la pensa diversamente ed è disposto a rischiare una percentuale maggiore del suo capitale. Non sapendo che risultati poi ottengano questi signori, da parte mia posso solo assicurarti, te lo dico dopo 25 anni di trading con migliaia e migliaia di eseguiti alle spalle, che mantenere il rischio massimo nella fascia dell’1-2% del capitale disponibile per il trading è il modo migliore per non bruciare il conto (prima o poi).
Il secondo significato di sostenibilità attiene al tuo livello di confidenza:
L’importo che potresti perdere una volta scattato lo stop loss non deve crearti ansia una volta aperta la posizione, deve essere accettabile e accettato serenamente come componente imprescindibile del tuo trading. In altri termini una volta aperta la posizione non devi essere angosciato dalla perdita che potresti subire una volta scattato lo stop loss perché questo stato mentale ti porterebbe a chiudere la posizione anzitempo senza rispettare il tuo piano di trading (e le tue performances ne risentiranno).
Infatti se non imposti uno stop loss con il quale ti senti a tuo agio una volta aperta l’operazione, l’ovvia conseguenza sarà che appena il trade non va nella direzione voluta comincerai ad essere assalito dall’ansia.
Queste situazioni si concludono sempre con due scenari entrambi molto negativi:
Non intervieni e il tuo stop loss viene colpito. In questo modo hai eroso il tuo capitale in modo significativo e hai trascorso con uno stato d’ansia insopportabile tutto il tempo in cui la posizione è rimasta aperta. Situazione che nell’immediato ti fa perdere lucidità nelle tue scelte operative e a commettere altri errori, e alla lunga ti distrugge psicologicamente rendendo il trading angosciante per la paura continua di perdere denaro, più denaro di quello che puoi permetterti di “regalare” al mercato.
Il secondo scenario è spesso deprimente: succede che per non incassare uno stop loss con una perdita troppo elevata chiudi anticipatamente il trade o con un piccolo guadagno o con una piccola perdita, per poi magari vedere il mercato che va nella direzione che avevi preventivato.
Ti assicuro che anche questo evento mina la tua lucidità portandoti poi a commettere nuovi errori dovuti essenzialmente alla voglia di rivincita.
Abbiamo fin qui parlato di sostenibilità dello stop loss e ora dovresti avere chiaro cosa intendo quando parlo di stop loss sostenibile.
Ma non basta.
Oltre ad essere “sostenibile” lo stop loss deve anche essere “intelligente” ovvero posizionato in quelli che possiamo definire punti strategici del grafico.
Qui il discorso si fa più complesso perché solo l’esperienza sul campo ti consente di comprendere appieno il significato di stop intelligente.
Può esserti d’aiuto però, sapere che lo stop loss va posizionato sotto (per operazioni long) o sopra (per operazioni short) quelli che possono essere i livelli di supporto o di resistenza più significativi avuto riguardo al prezzo o ai volumi scambiati (tornerò su questo argomento quando in altro articolo ti parlerò dell’importanza dei volumi nel trading).
Attenzione però, perché devi avere cura di posizionare lo stop non subito sotto o sopra questi livelli ma lasciando sempre un po’ di distanza dal supporto o dalla resistenza perché spesso il mercato ha la tendenza a “sporcarli” cioè a superarli per poi subito rientrare in direzione contraria, realizzando le cosiddette “false rotture” o “fakeout” dovuti al noto fenomeno della “caccia agli stop”.
Infine un ultimo ma importante consiglio: se il livello dove hai deciso di posizionare lo stop dovesse procurarti sulla carta una perdita che eccede qull’1% o 2% del tuo capitale devi obbligatoriamente ridurre la size (la dimensione della posizione) per fare in modo di rientrare con il rischio nella percentuale massima che ti ho indicato.
Se anche riducendo la dimensione della posizione il rischio non rientra nella fascia stabilita abbandona quella operazione e attendi la prossima occasione.
Molti principianti in questi casi anziché abbandonare l’operazione commettono l’errore di ridurre l’ampiezza dello stop loss posizionandolo in modo “non intelligente” in punti qualsiasi del grafico. Comprendi da te che questo modo di procedere non ha alcuna logica e con buona probabilità quello stop sarà spazzato via dal mercato.
Spero di averti offerto una panoramica su come affrontare più serenamente l’argomento perdita nel trading e su quelli che sono gli errori da evitare nel posizionamento dello stop loss. Se ne farai buon uso sono certo che il tuo trading ne trarrà beneficio.