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Le onde di Elliott: la struttura di base

Da Bruno Moltrasio

10:00, 7 February 2024

Le onde di Elliott: la struttura di base
Le onde di Elliott: la struttura di base

n un precedente articolo abbiamo introdotto la Teoria delle Onde di Elliott e abbiamo insistito sull’importanza di conoscere questa tecnica perché è molto utile per comprendere in quale fase di mercato ci troviamo e operare di conseguenza.

In questo articolo vedremo le strutture più importanti della Tecnica di ELliott, quelle sulle quali poggia tutta la teoria ovvero struttura base vale a dire i due tipi di movimenti che Elliott definisce onde: “impulsiva” e “correttiva”

Onde Impulsive e Onda Correttive teorizzate da Elliott

Secondo la Teoria che stiamo trattando in questa serie di articoli, i movimenti di prezzo si suddividono in trend e correzioni, cioè quelle che Elliott chiama Onde Impulsive e Onde correttive.

Le onde impulsive sono tutti quei movimenti che accompagnano la tendenza in atto, mentre le onde correttive sono quei movimenti che vanno in direzione opposta al trend principale e che in un certo senso correggono gli eccessi del mercato e lo riportano verso livelli di equilibrio.

Ricordiamoci infatti che il mercato è alla continua ricerca del suo punto di equilibrio, quello che gli americani chiamano “fair value”

Ma vediamo nel dettaglio entrambe le strutture:

  1. un mercato in tendenza, sia esso rialzista o ribassista noteremo che i prezzi si muoveranno con strutture a 5 onde, mentre i movimenti correttivi saranno interessati principalmente da strutture a 3 onde.

Nell’immagine in Figura 1 possiamo vedere la rappresentazione di un impulso al rialzo e di un impulso al ribasso.

Come possiamo notare 3 delle 5 onde si muovono in direzione della tendenza primaria (1-3-5), mentre 2 delle onde (2-4) si muovono nella direzione opposta alla tendenza primaria.

Figura 1. Impulso e correzione nella Teoria delle Onde di Elliott

Una volta completata la struttura impulsiva in 5 onde, l’aspettativa è che i prezzi tendano a muoversi in senso opposto con un movimento contrario al trend definito onda correttiva. Le onde correttive, nella maggior parte dei casi, si sviluppano invece in 3 movimenti, come possiamo vedere nell’immagine in Figura 2:

ETH/USD

3,328.55 Price
-0.250% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0616%
Commissione overnight su posizione corta 0.0137%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 1.75

US100

21,492.10 Price
-1.130% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0240%
Commissione overnight su posizione corta 0.0018%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 7.0

BTC/USD

94,330.90 Price
-1.480% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0616%
Commissione overnight su posizione corta 0.0137%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 50.00

XRP/USD

2.15 Price
-0.910% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0616%
Commissione overnight su posizione corta 0.0137%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 0.01072

Figura 2 - Struttura dell’onda correttiva

Elliott classificava la struttura impulsiva con numeri, mentre quella correttiva mediante lettere. Si tratta di una distinzione basilare della Teoria, una convenzione che serve per offrire all’osservatore l’immediata percezione della classificazione operata dall’analista: tutti gli impulsi sono identificati da numeri, mentre le correzioni sono classificate con lettere.

In Figura 3 possiamo vedere quello che nella Teoria viene definito come “ciclo completo”, sottolineando che il termine ciclo viene inteso come ciclo struttura e non ciclo temporale, cioè il ciclo si completa solo quando si realizzano tutti i movimenti previsti dalla struttura.

 

Figura 3 – Il ciclo completo onda impulsiva e correttiva nella Toeria di Elliott.

Dall’immagine in Figura 3 è chiaramente mostrato come un ciclo completo sia composto da un impulso e una correzione, quindi da 8 onde complessive, 5 onde dell’impulso più 3 onde della correzione.

Quale utilità può avere classificare in questo modo i movimenti del mercato?

Occorre premettere che, soprattutto all’inizio, non risulta semplice “contare” le onde sui grafici del mercato reale, ma con un minimo di pratica, quando si è ha un minimo di confidenza con la Teoria, avere una idea di massima sul movimento in atto (impulsivo o correttivo) fa una grande differenza sia per restare in posizione quando si è dalla parte giusta del mercato sfruttando quanto più possibile il trend in essere, sia per aprire una operazione controtrend avendo individuato il possibile termine dell’impulso.

Ci fermiamo qui con l’esposizione di questo concetti per dare al lettore la possibilità di metabolizzarli e farli propri. Nei prossimi articoli aggiungeremo via via altri elementi per comprendere come poter sfruttare al meglio questa affascinante tecnica.

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