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La Guida Completa alla Protezione del Capitale nel Trading

Da Bruno Moltrasio

09:00, 17 April 2024

La Guida Completa alla Protezione del Capitale nel Trading
La Guida Completa alla Protezione del Capitale nel Trading

Introduzione

La protezione del capitale nel trading è un aspetto fondamentale per qualsiasi trader indipendentemente dal livello di esperienza. Si tratta di un insieme di strategie e pratiche volte a preservare il capitale impiegato nelle operazioni di tutti i giorni e limitare le perdite. La protezione del capitale è fondamentale dal momento che nel trading occorre mettere in conto che si può incorrere in operazioni perdenti.

Quanto è importante saper proteggere il proprio capitale

La protezione del capitale è il vero punto focale su cui dovrebbero concentrarsi i trader laddove invece, nella mia esperienza ormai ultraventennale di formatore, ho potuto verificare che la maggior parte dei trader, soprattutto ai loro esordi, vanno a caccia della “strategia vincente”,  quella che non causi mai perdite, provando e riprovando ora uno ora l’altro indicatore con l’obiettivo (irraggiungibile ed irrealizzabile) di ottenere il setup perfetto in grado di generare profitti generosi e costanti.

Spesso la strada che conduce alla verità nel trading passa per scottanti sconfitte e cocenti delusioni e solo quelli che non “mollano” riescono alla fine a comprendere che la via per il successo nel trading passa attraverso un accurato money e risk management

Una delle prime e più importanti regole per proteggere il capitale è quella di gestire il rischio in modo oculato curando scientificamente il position sizing ovvero la dimensione della posizione. Il che si traduce inevitabilmente nello stabilire un limite alla possibile perdita prima di aprire la posizione rispettandolo poi in modo rigoroso  Questo limite alla perdita assume un nome sinistro che nessun trader vorrebbe mai subire e va sotto la definizione di “stop loss”.

Stop loss è appunto il termine con cui si definisce una operazione andata male e al tempo stesso la perdita monetaria subita

Come calcolare il rischio di ciascuna operazione

Il calcolo del rischio non è una operazione che può essere fatta a casaccio, a sentimento, ma deve essere frutto di precisi calcoli che tengano conto del capitale a disposizione per il trading, della leva utilizzata, dell’ampiezza dello stop della singola operazione e così via.

In generale, secondo le regole che trasmetto ai miei studenti, il rischio della singola operazione (soprattutto per i neofiti, all’inizio) non dovrebbe mai superare l’1% del capitale. 

Qualcuno potrà anche storcere il naso ma la gestione della dimensione delle posizioni è un punto cruciale per ottenere buoni risultati nel trading e limitare l'esposizione di ciascuna operazione in modo da non mettere a rischio una quota eccessiva del capitale complessivo è la cosa più intelligente che un trader possa fare per preservare a lungo il proprio capitale in modo da acquisire la necessaria esperienza per imparare a districarsi nei meandri dei mercati finanziari.

Chiaramente occorre anche mantenere una ferrea disciplina nell'applicazione delle regole di money management che ciascuno ha deciso di adottare e imparare a gestire le emozioni che spesso prendono il sopravvento sulla razionalità nelle decisioni operative stravolgendo anche il miglior piano di trading e portando spesso ad errori molto costosi, a volte irrimediabili.

E’ chiaro che il money e risk management va di pari passo con il capitale a disposizione per il trading: se è vero che (in linea di massima) devo mantenere costante il rischio in termini percentuali, il capitale a disposizione per l’operatività diventa di fondamentale importanza per raggiungere gli obiettivi che ciascuno di noi intende perseguire con il trading.

Allora, anche se abbiamo già trattato questo argomento in un altro articolo sempre all’interno dell’area didattica, “Il capitale minimo per fare trading”, ripercorriamo per sommi capi l’argomento che è praticamente sempre oggetto delle domande che mi sottopongono i miei studenti soprattutto all’inizio del loro percorso di apprendimento, ovvero qual è il capitale minimo per iniziare a fare trading.

Il capitale iniziale per il trading

Nel mondo della formazione sul trading, una delle domande più comuni che gli aspiranti trader si pongono è: "Quanto capitale è necessario per iniziare?". Questo interrogativo è cruciale, poiché determina non solo il livello di rischio che il trader può assumere ma ancora prima le opportunità di investimento a disposizione.

E’ piuttosto intuitivo che se non si dispone di un capitale adeguato diventa impossibile fare trading con l’obiettivo di poter mantenere se stessi e magari anche la propria famiglia con questa attività, quello che poi è il sogno di molti. Certo come subito vedremo in realtà non esiste un vero e proprio capitale minimo per iniziare a fare trading ma il capitale necessario è in funzione degli obiettivi (intesi come risultati) che si intendono raggiungere con il trading.

Esaminiamo quindi il concetto di capitale iniziale nel trading, qual è il minimo necessario, se esista una risposta univoca a questo interrogativo e perché.

Definizione del Capitale Iniziale:

Il capitale iniziale nel trading è l'importo di denaro che un trader utilizza per operare sui mercati finanziari. Questo capitale serve come base per l'acquisto di azioni, obbligazioni, valute o altri strumenti finanziari, con l'obiettivo di ottenere un profitto attraverso il trading.

Diciamo subito che il capitale che si decide di destinare al trading deve essere una somma che se anche sottratta alla normale routine familiare non crei alcun tipo di problema. Insomma un capitale di cui si possa anche fare a meno senza che sorgano problemi di sorta (se non l’arrabbiatura per averlo eventualmente perso).

Diversamente, ovvero nel caso in cui questo denaro sia necessario ai bisogni propri e della propria famiglia il consiglio è di evitare accuratamente di impiegarlo per il trading, essendo una attività di rischio perderlo potrebbe causare seri problemi alla vita di tutti i giorni.

ETH/USD

3,404.22 Price
+2.450% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0616%
Commissione overnight su posizione corta 0.0137%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 6.00

US100

20,800.30 Price
+0.440% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0241%
Commissione overnight su posizione corta 0.0019%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 7.0

XRP/USD

1.45 Price
-0.410% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0616%
Commissione overnight su posizione corta 0.0137%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 0.01168

Gold

2,716.45 Price
+1.740% 1D Chg, %
Commissione overnight su posizione lunga -0.0174%
Commissione overnight su posizione corta 0.0092%
Ora commissione overnight 22:00 (UTC)
Spread 0.60

Il Capitale Minimo Necessario:

Esaurita questa breve ma necessaria e doverosa premessa diciamo subito che in realtà non esiste una risposta che vada bene per tutti sulla quantità minima di capitale necessaria per iniziare a fare trading, poiché dipende da vari fattori, tra cui lo stile di trading, il mercato e gli strumenti prescelti, il livello di rischio accettabile e gli obiettivi finanziari dell'individuo.

Ad esempio il trading azionario, presupponendo una adeguata diversificazione richiede un capitale sicuramente più elevato rispetto al trading su indici, future e valute strumenti sui quali si può anche seguire uno, due o tre sottostanti senza necessità di diversificare ma avendo solo un adeguato position sizing. La leva finanziaria di questi ultimi strumenti consente anche con un migliaio di euro (alcuni consigliano anche meno) di iniziare a fare trading, utilizzando piccole posizioni.

Chiaramente con un capitale di un migliaio di euro non possiamo pensare di ottenere profitti tali da poterci mantenere, si tratta piuttosto di un capitale che può consentire di cominciare ad operare sui mercati finanziari per capire se il trading fa per noi e trovare eventualmente col tempo, dopo tanto studio e pratica, la ricetta che ci consenta di ottenere profitti piccoli ma costanti. Quando si sarà trovata la strategia adeguata e il giusto money management, si sarà accumulata la necessaria esperienza, si potrà decidere (potendo) di aumentare il capitale di rischio mantenendo sempre il giusto profilo di rischio.

Per non nasconderci dietro il dito, possiamo dire che una volta a regime con un capitale tra i 10.000 e i  20.000 euro, operando su indici, future, valute o commodities si potrà pensare di cominciare una piccola attività professionale. Detto questo ci corre anche l’obbligo di dire però che per nessun motivo se abbiamo già un lavoro dobbiamo lasciarlo per “buttarci” a capofitto nel trading. Questo è un passo che, semmai, si potrà fare una volta che si avranno maggiori garanzie di risultati, ovvero a nostro avviso dopo almeno 6 mesi /un anno di risultati positivi e costanti ottenuti non casualmente ma con una strategia precisa, un money e risk management rigoroso e dopo aver verificato la nostra capacità di essere disciplinati ad ogni costo.

Se invece vogliamo pensare ad una piccola entrata secondaria il capitale minimo potrà essere tra i 3000 e 5000 euro operando ovviamente su strumenti che consentano una leva adeguata (da usare sempre cum grano salis come amavano dire i latini, ma non ci dilunghiamo oltre su questo argomento in quanto come precisato all’inizio lo abbiamo già trattato nell’altro articolo specifico che potrete trovare sempre nell’area didattica “Il capitale minimo per fare trading”.

L’importanza del capitale iniziale.

Ferme le premesse (iniziamo il trading con un piccolo importo) un adeguato capitale iniziale comporta tutta una serie di vantaggi affatto trascurabili. Vediamoli insieme

  1. Gestione del Rischio: Un capitale iniziale sufficiente consente una migliore gestione del rischio. I trader possono utilizzare tecniche di diversificazione del portafoglio per limitare le perdite e proteggere il capitale.
  2. Opportunità di Investimento: Maggiore è il capitale disponibile, maggiore è la gamma di opportunità di investimento. Un capitale più consistente consente di diversificare in una varietà di strumenti finanziari e mercati, aumentando le possibilità di cogliere le opportunità che via via si dovessero presentare.
  3. Commissioni e Spese: Le commissioni di trading e le spese associate possono erodere il capitale. Con un capitale iniziale più elevato, le commissioni relative all'importo investito sono proporzionalmente inferiori, permettendo un maggiore margine di profitto. Va detto peraltro che questo non è vero ad esempio nel trading con i CFD (su indici, valute, commodities) dove generalmente non esiste una commissione fissa.
  4. Resilienza Emotiva: Un capitale iniziale sufficiente può contribuire a ridurre lo stress emotivo associato al trading. I trader con risorse finanziarie adeguate sono meno inclini a prendere decisioni impulsive basate sulle emozioni, poiché hanno la consapevolezza di poter sopportare le fluttuazioni avverse del mercato. Problema peraltro che si risolve anche con l’utilizzo di adeguati stop loss.

 

Conclusioni

Preservare il capitale come abbiamo visto passa attraverso un adeguato  money e risk  management, o gestione del denaro e del rischio, argomento di fondamentale importanza nel trading che si concentra sul dimensionamento opportuno della posizione con il fine di tenere sotto controllo il rischio e proteggere il capitale disponibile per il trading oltre che poi massimizzare i profitti.

Non a caso controllo del rischio e protezione del capitale sono considerati aspetti cruciali per il successo nel trading, talvolta anche più importanti delle tecniche o strategie di trading.

La principale funzione del money management è proprio la preservazione del capitale. Attraverso tecniche come l'utilizzo di stop loss, dimensionamento opportuno delle posizioni e – ove il capitale lo consenta - diversificazione del portafoglio, i trader cercano di limitare le perdite e proteggere il capitale investito da movimenti di mercato avversi.

Una gestione oculata del denaro mira a ridurre il rischio complessivo associato al trading limitando l'esposizione di ciascuna operazione nei limiti di una percentuale del capitale a disposizione. Sotto questo profilo abbiamo suggerito, almeno inizialmente, di non andare oltre l’1% del capitale a disposizione per il trading. 

Un efficace money management non riguarda solo la protezione del capitale, ma anche la massimizzazione del rendimento nel breve e lungo termine. Questo può essere ottenuto attraverso l'ottimizzazione del  position sizing in modo da sfruttare al meglio le opportunità di profitto, mantenendo comunque un rischio accettabile.

Una buona gestione del denaro aiuta anche a mantenere il controllo emotivo durante il trading. Seguendo regole ben definite per la gestione del rischio e l'allocazione del capitale, i trader possono evitare decisioni impulsive basate sulle emozioni, che spesso portano a perdite significative.

I trader che adottano un'adeguata protezione del proprio capitale hanno maggiori probabilità di “sopravvivere” e aspirare a risultati migliori nel lungo termine attraverso un percorso di apprendimento (esperienza) che porta inevitabilmente a migliorare la propria capacità decisionale. Preservando il capitale e riducendo il rischio, questi trader  sono in grado di affrontare meglio le inevitabili fluttuazioni del mercato e di restare attivi nel trading nel corso del tempo.

In definitiva la protezione del capitale è indiscutibilmente un elemento chiave cui tutti i trader dovrebbero dedicare la massima attenzione ancor più che alle proprie strategie di trading con l’obiettivo di migliorare le probabilità di successo nel lungo termine.

Stay tuned

Bruno Moltrasio

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