L’Elliott Oscillator: un indicatore utilissimo per “leggere” il mercato.
10:26, 22 November 2023
Chi ha studiato la Teoria delle Onde di Elliott e la applica per analizzare graficamente i mercati, conosce sicuramente l’indicatore che va sotto il nome di Elliott oscillator.
L’Elliott Oscillator è un indicatore di momentum che si basa su due medie mobili semplici, una a 5 e una a 35 periodi, ed è rappresentato per lo più con degli istogrammi posizionati sotto il prezzo.
Chi conosce l’analisi tecnica obietterà che l'indicatore di cui stiamo parlando non è altro che il ben noto price oscillator. Anche questo indicatore di momentum, infatti, è costruito con due medie mobili scelte però a discrezione dell’utilizzatore.
Infatti l'unica differenza fra i due indicatori è semplicemente nella scelta dei parametri di settaggio delle due medie mobili: l’ideatore dell’Elliott Oscillator, Tom Joseph, ha ritenuto che l’utilizzo ottimale del price oscillator per la classificazione delle onde di Elliott fosse quello di utilizzare una media mobile semplice a 5 periodi e una media mobile semplice a 35 periodi.
Questo è il motivo per il quale sulle piattaforme di trading troviamo che il price oscillator ha parametri liberamente impostabili dall’operatore mentre nel caso dell’Elliott oscillator, almeno nelle “vecchie” piattaforme di trading lo si trovava (e ancor oggi lo troviamo) già preimpostato di default con medie mobili semplici a 5 e 35 periodi. A volte neppure è possibile modificarne i parametri.
Chiaramente laddove la piattaforma di analisi non avesse tra i suoi indicatori l’Elliott oscillator potrai facilmente ricavarlo impostando il price oscillator con medie mobili semplici a 5 e 35.
Esaurita questa breve e necessaria premessa, non solo terminologica, vediamo subito nel grafico di Figura 1 come viene rappresentato il nostro Elliott oscillator:
Figura 1. L’Elliott Oscillator all’opera.
Gli istogrammi rappresentano la distanza fra le due medie mobili semplici settate come detto a 5 e 35 periodi, quindi più è alto l’istogramma, più le due medie sono distanti tra loro e maggiore è la tendenza in atto. Gli istogrammi oscillano sulla linea dello zero che altro non è che il punto in cui le due medie si intersecano.
Quindi se vediamo istogrammi elevati sopra la linea dello zero sappiamo di essere in presenza di un trend rialzista, al contrario se vediamo profondi istogrammi sotto la linea dello zero, sappiamo di essere di fronte ad un trend ribassista.
La dimensione cioè l’altezza degli istogrammi rappresenta dunque la forza del trend in atto.
L’oscillatore è molto utile per la classificazione delle varie “onde” della tecnica di Elliott 8 di cui abbiamo già parlato in altro articolo), ma soprattutto è utilissima per classificare “impulsi” e “correzioni”, esattamente come possiamo notare nel grafico di Figura 2:
Figura 2. Classificazione di impulsi e correzioni con l’Elliott Oscillator.
Una volta che si è sviluppato un impulso, chi conosce la TOE (acronimo che sta per Teoria delle Onde di Elliott), sa bene che con elevate probabilità si svilupperà una correzione e poi un ulteriore impulso.
Spesso la cosa più difficile è capire dove finirà la correzione e quale potrebbe essere il timing di entrata più appropriato. L’oscillatore di Elliott riesce a darci un aiuto consistente per capire dove si potrebbe chiudere la correzione in quanto nelle correzioni l’oscillatore tende ad avvicinarsi alla linea dello zero, quindi, prima di entrare in posizione è opportuno attendere che l’oscillatore arrivi a transitare nei pressi della zero line, cioè sia del tutto “scarico” come si dice in gergo.
Un altro aspetto interessante di questo indicatore è il comportamento in fasi di distribuzione o di accumulazione, in quanto tende a creare divergenze che ci fanno comprendere che la tendenza in atto si sta attenuando e ciò ci induce a ritenere che possiamo ormai trovarci su onde finali, esattamente come possiamo notare grafico in Figura 3:
Figura 3. Divergenze con l’Elliott Oscillator.
Naturalmente sono state create diverse tecniche basate su questo indicatore che rappresenta un ausilio quasi imprescindibile soprattutto per chi si avvicina allo studio della Teoria delle Onde di Elliott e applica questi principi a livello operativo.
Per concludere e per rispondere alla domanda di rito questo oscillatore può essere utilizzato per l’analisi di qualsiasi strumento finanziario e su qualunque time frame con risultati spesso sorprendenti per la precisione con cui è in grado di individuare impulsi e correzioni e la loro estensione.