La guida completa al trading sull'indice US Tech 100

L’indice US Tech 100 monitora alcuni dei più importanti titoli azionari di aziende statunitensi non operanti nel settore finanziario. Scopri qual è stato l’andamento della sua quotazione, i principali driver di prezzo, e come farci trading con i CFD.
Cos’è l’indice US Tech 100?
Lo US Tech 100 raggruppa 100 delle più importanti società americane non finanziarie, il cui titolo fa parte del listino del Nasdaq Stock Market. L'indice si compone principalmente di aziende tecnologiche, anche se non mancano società del comparto sanitario, industriale e di quello dei servizi destinati ai consumatori.
La composizione dell'indice US Tech 100 è determinata adottando una metodologia modificata della ponderazione sulla base della capitalizzazione di mercato, ossia circoscrivendo l’incidenza delle singole aziende per garantire maggiore diversificazione. Viene rivisto annualmente, ribilanciato con cadenza trimestrale e rettificato sulla base delle iniziative aziendali, così da rappresentare costantemente i maggiori titoli azionari non legati al comparto finanziario.
Come avviene con altri indici major, ad esempio il Dow Jones Industrial Average, lo US Tech 100 è ampiamente utilizzato come benchmark dello stato di salute e dell’andamento generale del mercato azionario e dell'economia statunitense.
Qual è stato l’andamento della quotazione dell'indice US Tech 100?
Lo US Tech 100 fu introdotto il 31 gennaio 1985 come indice rappresentativo delle principali società non finanziarie quotate sul Nasdaq Stock Market. Fin dalla sua istituzione, l'indice è stato visto come un barometro del comparto tech e dei settori in crescita, per via della sua capacità di evidenziare l’andamento di aziende pioniere dell'innovazione e dell'espansione in nuovi mercati.
Il boom delle dot-com della fine degli anni Novanta fu un evento di portata rilevante per l'indice, giacché l'entusiasmo degli investitori per i titoli azionari legati a internet e alla tecnologia raggiunse livelli mai toccati fino ad allora. L’apice della valutazione venne raggiunto a marzo del 2000, grazie all'ascesa esponenziale di aziende come Microsoft, Cisco e Intel. Ma lo scoppio della bolla delle dot-com di lì a poco fece crollare l'indice, che perse quasi l'80% del suo valore a ottobre 2002.
La ripresa dal tracollo delle dot-com fu lenta ma costante, e lo US Tech 100 riuscì progressivamente a recuperare il terreno perso e a far registrare nuovi massimi. Un altro evento chiave fu la crisi finanziaria del 2008, sulla scia della quale l'indice colò a picco, anche se le ripercussioni non furono altrettanto gravi quanto quelle subite da altri indici di mercato, in virtù della non esposizione dello US Tech 100 al settore finanziario.
Nel decennio iniziato nel 2010, l'indice riuscì ad assurgere a nuovi fasti, favorito dalla crescita di colossi tech come Apple, Amazon, Google (Alphabet) e Facebook (Meta). L'introduzione di prodotti e servizi rivoluzionari, congiuntamente alla rapida espansione dell'economia digitale, vide l'indice toccare ripetutamente nuovi massimi.
La pandemia da Covid-19, cominciata nel 2020, provocò inizialmente una pronunciata flessione dell'indice, per via dell'incertezza economica che regnava nei mercati internazionali. Ma l’indice si riprese rapidamente e fece segnare nuovi record, causa il maggiore utilizzo di dispositivi tech e servizi digitali durante i lockdown. Le aziende operanti nei comparti dell’e-commerce, dello smart working e dei servizi di streaming fecero registrare ottime performance, a testimonianza del ruolo dell'indice quale benchmark di un sistema economico sempre più tecnocentrico.
La crescita dei prezzi fu altrettanto sostenuta nel 2021, con i titani della tecnologia a fare da battistrada, tra cui Apple, Amazon, Microsoft e Alphabet. Nel 2022, l'indice fu segnato da volatilità dovuta ai timori innescati da inflazione e strette monetarie, ma continuò comunque a esibire una certa resilienza. Nel corso del 2023, l'indice ha continuato a macinare ottimi risultati, sulla scia dei progressi nel campo dell'intelligenza artificiale, della sicurezza informatica e delle energie rinnovabili, sintomo evidente del suo ruolo di spicco negli odierni sistemi economici in cui la tecnologia regna sovrana.
Il Nasdaq-100 resta tuttora un indicatore imprescindibile dello stato di salute e delle performance delle più grandi e influenti società non finanziarie, rappresentativo dei trend e dei mutamenti in atto nel campo della tecnologia e dei settori in ascesa.
Quali fattori possono influenzare l’andamento dell'indice US Tech 100?
Le performance dell'indice US Tech 100 possono essere condizionate da numerosi e rilevanti fattori. Ecco alcuni dei principali:
- Indicatori economici: l’andamento dell’indice è ritenuto una sorta di cartina al tornasole dello stato di salute dell'economia americana, motivo per cui è fondamentale monitorare parametri quali i dati su crescita del PIL, tasso di disoccupazione e fiducia dei consumatori. Inoltre, le congiunture economiche a livello mondiale possono influenzare l'indice per via della caratura multinazionale di molte delle aziende che lo compongono.
Per scoprire quali sono i più importanti dati economici in arrivo, consulta la nostra newsletter “L’Agenda Settimanale”, pubblicata ogni lunedì, e dai un’occhiata alle nostre analisi di mercato per approfondire i fattori fondamentali e tecnici che possono condizionare gli asset. - Politica monetaria: l’operato delle banche centrali, in particolar modo della Federal Reserve, rappresenta un fattore non trascurabile. Variazioni dei tassi di interesse, misure di allentamento quantitativo e altre politiche monetarie possono avere riflessi sul sentiment degli investitori e sul costo del denaro, con inevitabili ricadute sull'indice US Tech 100.
- Progressi tecnologici: l'innovazione e l'introduzione di nuove tecnologie favoriscono la crescita di molte aziende che fanno parte dell'indice. Gli sviluppi in settori come quello dell’intelligenza artificiale, del cloud computing e della biotecnologia possono tradursi in marcata volatilità.
- Contesto normativo: l’introduzione di nuove norme o regolamenti da parte dei governi, in particolar modo in ambito tecnologico, di normative antitrust e in materia di privacy dei dati, possono condizionare l’andamento delle aziende presenti nell'indice. L’implementazione di norme più stringenti o l’emergere di controversie legali possono rappresentare dei rischi, mentre l’entrata in vigore di misure meno restrittive può fare da volano.
- Sentiment di mercato: la percezione degli investitori e il sentiment di mercato nei confronti del settore tech possono rappresentare fattori determinanti. Elementi quali report trimestrali, valutazioni di analisti e trend dei mercati possono innescare fluttuazioni dell'indice.
- Eventi mondiali: sviluppi geopolitici, politiche commerciali e relazioni internazionali possono avere forti ripercussioni sul sentiment e sulla psicologia di trading. Eventi quali tensioni commerciali, dazi e instabilità politica possono incidere sulle performance del Nasdaq-100.
Quali aziende fanno parte dello US Tech 100?
L’indice US Tech 100 raggruppa alcune rinomate aziende tecnologiche che sono punti di riferimento dei rispettivi settori, tra cui colossi come Apple, Meta, Alphabet e Nvidia, leader nella produzione di microchip e GPU. Tra le sue fila, vanta anche il pioniere dei veicoli elettrici, Tesla, il conglomerato di telecomunicazioni e media, Comcast, e l’azienda alimentare Pepsico, solo per citare alcuni esempi.
Quali sono gli orari di contrattazione dell’indice US Tech 100?
L'indice US Tech 100 è negoziabile secondo i medesimi orari del Nasdaq Stock Market, la cui sessione standard di contrattazioni dura dalle 9:30 alle 16:00 (ora locale), ossia dalle 14:30 UTC alle 21:00 UTC.
Per acquisire maggiore familiarità con le sessioni di trading e l’operatività delle borse, consulta la sezione dedicata agli orari di contrattazione dei mercati azionari.
Se si opta per fare trading di CFD, è possibile seguire l’andamento dello US Tech 100 in tempo reale grazie all'esaustivo grafico della quotazione dell’indice US Tech 100.
Il monitoraggio dell'attività dell'indice può aiutare a tenere d'occhio qualsiasi evento fondamentale o tecnico che possa influenzare le variazioni a breve termine della quotazione.
Come fare trading sullo US Tech 100 con i CFD
Sono diverse le soluzioni a disposizione per aprire posizioni sull’indice US Tech 100. In primo luogo, è possibile negoziare un prodotto derivato, come un contratto per differenza (CFD), usufruendo della leva per speculare sulla sua quotazione. Un CFD è un contratto finanziario, tipicamente tra un broker e un trader, in cui una parte si impegna a pagare all'altra la differenza di valore di un titolo, tra l'apertura e la chiusura dell'operazione.
Operando con i CFD, si possono aprire posizioni long (speculando sui rialzi dell'indice US Tech 100) o short (speculando sui ribassi). Si tratta di un investimento o di un'operazione a breve termine, in quanto i CFD vengono solitamente utilizzati con intervalli più brevi.
I CFD vengono negoziati a margine, il che vuol dire che è possibile gestire posizioni più ampie con un investimento iniziale inferiore.Ciò amplifica i potenziali profitti, ma anche le possibili perdite, il che rende questo tipo di trading rischioso. Per imparare a fare trading di azioni, consulta la nostra esaustiva guida alle operazioni azionarie.
Oltre ai CFD, è possibile effettuare operazioni sull'indice US Tech 100 anche mediante strumenti quali opzioni, ETF e fondi comuni di investimento.Le opzioni consentono di investire in maniera speculativa con un rischio controllato, gli ETF permettono di negoziare direttamente l'indice come un titolo, mentre i fondi comuni di investimento offrono un approccio gestito e buy-and-hold al monitoraggio del suo andamento. Ognuna di queste soluzioni rappresenta un'alternativa al trading di CFD a leva, ed è compatibile con diversi profili di rischio e strategie di investimento.
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Per saperne di più sul trading di indici, consulta la nostra guida completa.
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