TESLA: tra presente opaco e ottimismo del mercato
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la lettera T simbolo di Tesla in verità non è una t.
Rotatore e Statore
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la lettera T simbolo di Tesla in verità non è una t.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Rappresenta, invece, una sezione trasversale di un motore elettrico dove la barra verticale rappresenta una fase del rotore mentre l'arco lo statore che lo circonda.
Problemi in ogni dove..
A parte questo aneddoto relativo al marchio, di simpatico e leggero in questo momento per Tesla non c'è granché di altro.
Da sempre sinonimo di innovazione e rivoluzione, negli ultimi mesi ha dovuto fronteggiare non pochi grattacapo fatti di drastico calo degli utili, crisi d’immagine e contesto macroeconomico particolarmente infelice.
Una Tesla ammaccata
Analizzando i numeri, gli ultimi trimestri non lasciano dubbi riguardo al fatto che Tesla qualche problema lo abbia.
Considerando l'ultimo bilancio annuale approvato, il fatturato complessivo è sostanzialmente stabile.
Tuttavia, a dimostrazione che i numeri a volte sono un'opinione, scavando si nota che gli utili sono crollati di oltre la metà con il contributo negativo della gestione caratteristica, cioè perde nella cosa principale che sa fare.
Analizzando il business dai dati pubblici di bilancio, Tesla all'incirca vende veicoli per il 74%, servizi per un 11%, vendita di sistemi di generazione e stoccaggio di energia per il 10%, servizi finanziari per il restante 5%.
Dunque, il suo mestiere è quello di vendere auto, ma a voler mettere il dito nella piaga, scopriamo che le vendite sono in calo del 20% però, grazie ai ricavi da leasing (+35%) e da generazione e stoccaggio di energia (+231%), i conti si salvano in calcio d'angolo in extremis.
Ma, è come se, cercando di capire se il business di Apple fosse solido, scoprissimo che guadagna più dalla vendita delle cover che non dagli stessi iPhone.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Spostando l'attenzione sul primo trimestre 2025, nel tentativo di scoprire se qualcosa si muove, notiamo ancora che è stato il peggiore dal 2021, con un calo degli utili che ha raggiunto il 55% rispetto al periodo precedente mentre continua la tendenza a perdere nella vendita di auto e guadagnare nei servizi accessori.
Infatti, Il fatturato totale è diminuito del 9% su base annua dovuto al calo delle consegne (Modello Y), e alla riduzione del prezzo medio di vendita.
Invece, come detto, contributi positivi mostrano la Generazione e stoccaggio di energia, Servizi vari e ricavi da crediti regolamentari.
Tuttavia a mettere a rischio la redditività della divisione di generazione di energia sono proprio i dazi visto che al riguardo Tesla dipende in modo significativo dai fornitori esteri.
La conclusione drammatica di tutto ciò è un utile operativo diminuito del 66% su base annua.
L’Acea (European Automobile Manufacturers’ Association) riferisce che le vendite sono ancora diminuite di quasi il 50% nell’UE, nel Regno Unito e nei Paesi dell’EFTA (European Free Trade Association).
Più in generale, le vendite sono diminuite nei tre mercati chiave degli Stati Uniti, Cina ed Europa dopo il calo delle consegne del 13%, su base annua, nel primo trimestre.
Dunque, l'ammalato ancora non migliora.
Ad onor del vero bisogna però riconoscere che una parte dei maggiori costi sono dovuti all'aggiornamento degli impianti produttivi e all'impiego crescente dell'intelligenza artificiale.
Una diffusa ridotta competitività
Tesla, ora si ritrova circondata da concorrenti agguerriti fino ai denti.
Il calo delle vendite compare per la prima volta nel 2024 e, secondo gli analisti, tenuto conto di un ulteriore calo di consegna del 13% nel primo trimestre difficilmente quest'anno sarà diverso.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Probabilmente pesa anche la strategia di spingere le vendite nel quarto trimestre per migliorare i bilanci.
Un rapporto di JATO Dynamics, indica come possibili cause del calo della domanda una gamma dei modelli ormai datata e, più recentemente, l'atteggiamento dell'amministratore delegato Elon Musk in seno al governo statunitense.
La sua collaborazione con Trump avrebbe allontanato molti clienti storici che negli Stati Uniti sono piuttosto di orientamento democratico e progressista, dunque molto poco indulgenti con la deriva trumpiana.
Inoltre, Scott Galloway, professore alla New York University ed esperto di marketing, sostiene che il 75% degli elettori repubblicani non prenderebbe mai in considerazione l’acquisto di un’auto elettrica, a prescindere dal marchio per cui, persi i clienti democratici non ha conquistato nemmeno quelli repubblicani.
Il mercato globale
Ad aprile, limitatamente al settore delle elettriche, le case automobilistiche europee, del Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti hanno registrato una crescita del 26% su base annua.
In Europa, in un mercato automobilistico debole in calo dello 0,3% ad aprile su base annua, le immatricolazioni di auto elettriche sono in crescita del 28% rispetto all'anno scorso e, nonostante l'imposizione di dazi, i veicoli cinesi spiccano con un tasso di crescita del 59%.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Nonostante la continua crescita del mercato delle auto elettriche in tutte le sue declinazioni, sempre ad aprile Tesla mostra una contrazione su base annua del 49% ed in calo per il quarto mese consecutivo.
Dunque, in questo contesto costruttivo Tesla è stata capace di snocciolare dati col meno davanti con il suo prodotto di punta Model Y.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
continuando a perdere quote di mercato
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Infatti, sempre in Europa, la Model Y da leader di mercato è scivolata al nono posto nelle classifiche di vendita in vetta alla quale troviamo il SUV elettrico Skoda Elroq, a dimostrazione di come probabilmente la fedeltà al marchio non sia più sufficiente.
Gli esperti sollevano anche un problema di rinnovamento della gamma. La Model S risale al 2012 e la Model 3 al 2017 restyling non sembrano risolvere il problema.L'unico prodotto nuovo, il Cybertruck, ha fallito commercialmente mentre si prevedono tre soli prodotti nuovi di cui una, la Model Y, è un aggiornamento.
Intanto in Cina, i consumatori sembrano preferire alternative locali, in un fenomeno che sembra ormai consolidarsi come tendenza.
Una concorrenza agguerrita: Fenomeno BYD
Un'altra tragedia si è consumata per Tesla: in Europa ha perso lo storico primato delle immatricolazioni venendo superata da BYD per la prima volta, capace di un salto del 169% rispetto all'anno precedente.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Tuttavia, l'aggressiva strategia dei prezzi di Byd ha sollevato preoccupazioni per il rallentamento della domanda a causa della persistente debolezza dell'economia cinese e delle accresciute tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Infatti, Byd ha annunciato un'ampia riduzione dei prezzi su molti modelli con effetto fino al 30 giugno. Gli sconti vanno dal 10 al 30 per cento.
Gli analisti si aspettano che le case cinesi rivali seguano l'esempio di Byd per cui, con l'intensificarsi della concorrenza interna fatta a colpi di tagli sui prezzi, il mercato cinese potrebbe diventare un boccone sempre più amaro per Tesla che presenta modelli mediamente molto più costosi.
Inoltre, Byd è il secondo produttore cinese di batterie il che le conferisce un deciso vantaggio competitivo nel controllo dei costi mentre subisce meno i dazi poiché non vende veicoli passeggeri negli Stati Uniti concentrandosi invece nel Sud-Est asiatico e Sud America.
E poi arriva Xiaomi
Tuttavia, le minacce arrivano anche da nuovi arrivati come Xiaomi che, entrata nel settore dei veicoli elettrici solo l’anno scorso, punta già a strappare la quota di mercato di Tesla in Cina.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Lo Xiaomi YU7 potrebbe danneggiare le vendite della Tesla Model Y. Un veicolo che con un pezzo simile garantirà però maggiore autonomia con una ricarica, aspetto questo cui gli acquirenti si dimostrano molto sensibili.
Il valore di Tesla
Secondo Scott Galloway, professore della New York University ed esperto di marketing, a danneggiare gravemente l’immagine di Tesla è stato lo stesso Elon Musk, con le sue recenti scelte politiche.
A detta dell’esperto, il periodo che Musk ha trascorso al DOGE rappresenta “una delle più grandi distruzioni del marchio” di tutti i tempi.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
D'altro canto, l'unione con Trump, figura di spicco nel settore petrolifero, era destinata a concludersi negativamente, considerata la evidente divergenza di visioni.
Al di là delle considerazioni politiche, i numeri che sono assolutamente democratici aiutano a farsi un'idea.
Trump ha progressivamente eliminato il credito d’imposta di 7.500 dollari per i veicoli elettrici, il bonus per la produzione di batterie ed il credito d’imposta del 30% per l’accumulo di energia e l’energia solare,
Tutta roba che è stata di assoluto sostegno per Tesla negli Stati Uniti.
Secondo Musk il valore di Tesla risiede solo momentaneamente nella produzione di automobili mentre nel futuro prossimo risiederà soprattutto nell'intelligenza artificiale, che con la guida completamente autonoma, ha assorbito la maggior parte delle risorse dell'azienda.
Per valorizzare tutto ciò, probabilmente c’è bisogno di un cambio di rotta che, tuttavia, potrebbe non arrivare a breve.
Comunque, da quando Musk ha rivisto il suo impegno in azienda le cose sono cambiate, anche in borsa dove le azioni hanno ripreso metà del loro valore che avevano lasciato per strada di recente
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Cosa aspettarsi per il futuro
Alla luce delle difficoltà, secondo gli analisti il futuro prossimo del titolo dipenderà dalla capacità dell’azienda di motivare agli investitori la debolezza dei margini di profitto e di trasmettere fiducia nei progressi sui taxi a guida autonoma il cui lancio del test su più larga scala è previsto per il 12 giugno prossimo.
La considerazione che il valore di Tesla non risieda esclusivamente nella vendita di veicoli, ma soprattutto nel suo potenziale nel campo della guida autonoma e dell’intelligenza artificiale non è priva di fondamento.
Secondo gli esperti Daniel Ives e Sam Brandeis, per Tesla il settore potrebbe valere fino a 1.000 miliardi di dollari con l’adozione della tecnologia Full Self-Driving (FSD) che potrebbe superare il 50% nei prossimi anni.
Tuttavia, la realizzazione di tali previsioni dipende in modo imprescindibile dalla capacità di affrontare e superare le criticità attualmente presenti.
Le difficoltà in Europa evidenziano come l’innovazione tecnologica da sola potrebbe non bastare necessitando anche un rinnovamento della gamma e un rafforzamento della fiducia presso il pubblico che guidi l'azienda ad adattarsi rapidamente alle mutevoli dinamiche di mercato.
Che ci sia la necessità di mettere mano alla gamma emerge anche dalla lettura del report tedesco TUV, il quale evidenzia come Tesla in verità in testa a qualche classifica c'è ma era meglio non starci.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
La Model 3 si è rivelata la meno affidabile tra le auto moderne, con ben il 14,2% di guasti significativi già dopo soli 3 anni di vita risultando, dunque, in testa a questa non auspicabile classifica.
Comunque, tra i modelli più attesi c’è la Tesla Model Q, berlina più piccola della Model 3 pensata come nuova entry-level.
Previsto anche un SUV, dal prezzo accessibile, come alternativa alla Model Y.
A questo punto, le opzioni per Tesla sembrano ridursi a due: ulteriori tagli di prezzo o nuovi modelli.
L'azienda ha già ridotto ripetutamente i prezzi negli ultimi anni assottigliando decisamente i margini di profitto, lasciando poco margine di manovra. Inoltre, con i crediti fiscali statunitensi in fase di revisione, i prodotti Tesla stanno per diventare 7.500 dollari più costosi nel mercato domestico
Questo aggravio, combinato con l'aumento dei costi di produzione dovuti ai nuovi dazi sulle componenti auto, rischia di erodere ulteriormente i margini di profitto
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Lo stesso restyling della Model y pone diversi dubbi visto che le offerte di finanziamento interessanti subito dopo il lancio mostrano una domanda debole mentre i brevi tempi di attesa per i clienti lasciano intendere una scarsa domanda.
Che poi, pare che la caratteristica più evidente della rinnovata Model Y sia una barra luminosa che si estende lungo la parte anteriore dell'auto, forse troppo poco.
Analisi Grafica
Comunque, a dispetto di tutte le criticità che abbiamo preso in rassegna, sembra che il mercato sia di tutt’altro parere esprimendo quotazioni tutto sommato di rispetto
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Le quotazioni distano “solo” un 20% dai massimi storici e l’impostazione grafica come vediamo è incoraggiante.
I prezzi sono sostenuti da una trendline di lungo periodo testata per la prima volta in occasione del recente calo.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Complessivamente i prezzi stanno disegnando un pattern di triangolo ascendente che, solitamente secondo quanto sostenuto da traderpedia.com, prefigura una rottura al rialzo con ripresa di un ipotetico up-trend importante.
Scenario suffragato anche dai volumi che risultano in calo e sono attesi in aumento in occasione dell’ipotetico breackout dei prezzi.
D’altra parte, non può essere trascurato uno scenario opposto di un possibile pattern di doppio massimo che aleggia sui grafici
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Un pattern che prefigura come prezzo obiettivo, secondo traderpedia.com, un livello che sarebbe giustificato probabilmente con il quasi azzeramento del valore del businees aziendale.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Comunque, la tendenza recente è certamente rialzista e fatta di massimi e minimi crescenti con i prezzi che di recente hanno infranto e cercano di consolidare il massimo relativo a 300$.
Più nel breve termine il supporto dei 275$ si rivela lo spartiacque per il prossimo futuro con i prezzi che ora sono compressi tra questo importante supporto e la trendline discendente che potrebbe appena essere nata e che sta governando i prezzi.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Invece al ribasso, livello da monitorare è certamente quello dei 215$ punto di swing discreto per le sorti di breve termine
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri