Le emozioni nel Trading
13:00, 31 January 2024
Premessa
Il mondo del trading non è fatto solo di numeri e grafici, ma di un complicato intreccio di emozioni, decisioni e comportamenti che possono decidere il destino finanziario di un trader, al di là della strategia che si mette in campo.
In questo scenario complesso, comprendere e gestire gli aspetti comportamentali diventa cruciale per cercare di ottenere dall’attività di trading profitti costanti e durevoli nel lungo periodo.
Decidere dove aprire una operazione è un’azione devoluta in massima parte alla propria strategia ma una volta in posizione, mano a mano che i prezzi si muovono, le emozioni giocano un ruolo sempre più importante al punto tale da poter cambiare il destino della stessa operazione.
La paura di perdere, il rischio eccessivo, l'avidità smisurata, l’influenza esercitata dall’ambiente esterno, sono tutti aspetti che possono influire sulle decisioni di trading e sulle performance della strategia adottata.
Troppo spesso infatti sentiamo attribuire la colpa degli insuccessi a questa o quella strategia quando invece ciò è da ricercare proprio in un approccio sbagliato e nella incapacità di gestire le emozioni lasciando il timone alla razionalità quanto più possibile.
Di cosa parleremo.
Senza avere la pretesa di esaurire l’argomento, in questo articolo vogliamo esplorare alcune tra le sfide più comuni che i trader si trovano ad affrontare quando si trovano ad operare sui mercati finanziari.
Partiremo con l'analisi del delicato equilibrio che esiste tra il decidere dove chiudere un'operazione in profitto e dove farlo in perdita perché è chiaro che la mancanza di una strategia chiara in questo specifico ambito può portare a conseguenze significative, addirittura trasformando una operazione profittevole in una perdita secca con blocchi psicologici facilmente immaginabili che possono anche portare alla impossibilità di operare per la paura di sbagliare ancora.
Successivamente, esamineremo il ruolo fondamentale che paura e avidità giocano nel determinare le performance di trading. Da un lato, la paura di perdere può spingere a chiudere prematuramente un'operazione, mentre, dall'altro, l'avidità può far procrastinare la chiusura di un trade in profitto, sperando in guadagni più cospicui per vederli poi azzerati del tutto.
Infine, analizzeremo brevemente ulteriori comportamenti da evitare, come l'impulsività, la dipendenza da consigli esterni, la mancanza di adattabilità e la scarsa gestione del tempo. Ognuno di questi fattori può essere un ostacolo significativo sulla strada verso il successo nel trading.
Affrontare questi aspetti dell’operatività richiede consapevolezza, disciplina e un approccio sistematico quello che noi preferiamo definire “metodo”.
Approcciare il trading con metodo e disciplina sia il primo passo verso il successo e solo comprendendo appieno le sfide emozionali e comportamentali è possibile sviluppare una strategia di trading che sia consapevole, profittevole e sostenibile nel tempo.
Le emozioni nel Trading: i 10 comportamenti da evitare.
Partiamo con un breve elenco di aspetti emozionali che il trader si trova inevitabilmente ad affrontare in ciascuna sessione operativa.
Impulsività e mancanza di disciplina: l'agire impulsivamente, senza seguire un piano di trading preciso e predefinito, può portare a decisioni impulsive e affrettate. Sotto questo profilo la disciplina è fondamentale per rispettare dalla A alla Z la propria strategia ed evitare scelte basate sulle emozioni del momento che nulla hanno di razionale.
Posizioni eccessive: un trader può cadere nella trappola delle “scommesse” eccessive, rischiando una percentuale troppo elevata del proprio capitale in un singolo trade. Questo comportamento aumenta il rischio di perdite significative e può compromettere irrimediabilmente il conto di trading. In genere questo comportamento è dettato dalla avidità (di cui parleremo tra poco) altre volte dalla semplice pigrizia (avere tutto e subito senza fatica).
Mancanza di flessibilità: i mercati finanziari sono dinamici e in continua evoluzione. Un trader che non è disposto ad adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato può trovarsi in difficoltà. La flessibilità nell'adottare nuove strategie o nell'aggiornare approcci obsoleti è essenziale. Ma flessibilità si traduce anche nel saper adattare la propria strategia alle mutate condizioni del mercato come ad esempio aumentare il time frame utilizzato in caso di aumentata volatilità dello strumento finanziario su cui si opera.
Improvvisazione: la mancanza di un'analisi approfondita può portare a decisioni basate su intuizioni (quello che chiamiamo “trading di pancia”) piuttosto che su dati concreti. È importante dedicare il tempo necessario all'analisi del mercato per prendere decisioni razionali in base alla propria strategia di trading.
Eccessiva dipendenza dai social media e consigli esterni: fidarsi indiscriminatamente dei consigli che troviamo sui social media o dei suggerimenti provenienti da fonti esterne può portare a decisioni irrazionali che sono lontane anni luce dal nostro stile di trading, dalla sopportazione del rischio che ciascuno di noi ha e che sono a volte anche inadatte al nostro capitale. È essenziale fare le proprie ricerche e prendere decisioni autonome anziché seguire ciecamente le opinioni altrui; noi amiamo dire che se proprio dobbiamo perdere denaro preferiamo farlo a seguito di nostre scelte piuttosto che con i “suggerimenti” altrui.
Errata gestione del tempo: il trading richiede di saper gestire in modo efficace il tempo. La mancanza di una routine precisa (tipo: analisi del mercato, verifica del requisiti di setup, ingresso e gestione della posizione), oppure anche la tendenza a dedicare troppo tempo al monitoraggio continuo del mercato possono portare a stanchezza e decisioni affrettate a volte dettate anche dalla noia.
Eccessiva tolleranza al rischio o al contrario avversione al rischio eccessiva: troppa tolleranza al rischio può portare ad aprire posizioni esagerate rispetto al capitale a nostra disposizione per il trading, mentre un'eccessiva avversione al rischio può impedire di cogliere opportunità di profitto. Occorre trovare il giusto equilibrio e a questo fine occorre dotarsi di regole precise di money management.
Incapacità di gestire le emozioni: L'incapacità di controllare emozioni come paura, ansia o euforia può influire negativamente sulle decisioni di trading. La consapevolezza emotiva tuttavia è spesso raggiungibile solo se si riesce a dotarsi di una strategia efficace: quanto più la nostra strategia funziona quanto più siamo tranquilli sul mercato e scevri da ansie e paure perché abbiamo la consapevolezza di poter raggiungere i nostri obiettivi.
Ignorare gli errori passati: Volendo vedere il classico bicchiere mezzo pieno possiamo affermare che ogni errore nel trading può essere un'opportunità di apprendimento. Ignorare le lezioni derivanti dagli errori passati può portare a ripetere gli stessi errori. È importante soffermarsi sugli errori commessi, interiorizzarli e promettere a noi stessi che non li ripeteremo. E poi è ancora più importante mantenere la promessa.
Mancanza di pianificazione a lungo termine: un trader di successo deve guardare al di là delle singole operazioni e avere una visione a lungo termine. Il successo è una casa accogliente che si costruisce mattone dopo mattone con cura e tanta pazienza. La mancanza di un obiettivo a lungo termine può portare a decisioni miopi che non tengono conto dell’obiettivo finale e dei tempi che ci siamo concessi per raggiungerlo.
Evitare questi comportamenti negativi e comunque cercare di migliorarsi in questi aspetti può senza dubbio contribuire a migliorare le performances del nostro trading
Paura e avidità: due aspetti antitetici da non trascurare.
Focalizziamoci ora sulle due componenti sotto la lente di questo articolo: la paura e l’avidità.
Come dicevamo l’apertura di una posizione è un'attività pressoché interamente demandata alla strategia di trading che ciascuno segue. Certo anche qui giocano il loro ruolo le emozioni ma fino a che l’operazione non è stata aperta non si possono fare danni se non in termini di mancato guadagno (ma il capitale alla peggio resta quello di prima.
I guai cominciano invece quando apriamo l’operazione e ci troviamo di fronte a una sfida cruciale: decidere quando incassare il profitto. Questa decisione è altrettanto critica quanto il posizionamento dello stop loss, ovvero il livello al quale l'operazione deve essere chiusa in perdita per proteggere il capitale. Anzi, oserei dire che in termini di coinvolgimento emotivo il target è ancora più pressante dello stop loss. C’è infatti asimmetria emotiva tra queste due componenti ma di questo semmai parleremo in un prossimo articolo.
Ci troviamo quindi di fronte a due domande fondamentali e altrettanto importanti: dove chiudere in profitto l’operazione e dove chiuderla in perdita. Questi sono dilemmi che ogni trader deve affrontare ogni qualvolta decide di entrare nel mercato.
Ed è chiaro come sia essenziale pianificare in anticipo dove chiudere l'operazione in caso di successo (target) o insuccesso (stop loss) per evitare blocchi psicologici dovuti a improvvisi movimenti del mercato senza sapere che “pesci” prendere mentre il mercato si muove contro la nostra posizione o anche nel caso opposto mentre va nella direzione sperata in modo repentino.
La mancanza di una strategia di uscita preventiva può portare a difficoltà nel chiudere in profitto durante improvvisi aumenti dei prezzi o nel chiudere in perdita durante veloci cali. Queste situazioni, sebbene non comuni, possono verificarsi a seguito di notizie inattese, siano esse positive o negative.
È fondamentale stabilire in anticipo i livelli di stop e di target per evitare che la paura (di perdere) e l'avidità (di guadagnare importi sempre maggiori) influenzino negativamente le performance di trading.
La paura di perdere non riguarda solo lo stop loss; la paura di perdere può portare anche a prendere profitto troppo presto, mentre l'avidità può far procrastinare la chiusura di un'operazione in profitto, sperando in guadagni più consistenti per poi vedere questi profitti azzerarsi completamente (fino anche a perdere denaro).
Trasformare un’operazione in profitto in perdita è quanto di peggio possa capitare nel trading, almeno questo è quel che pensiamo e che abbiamo provato sulla nostra pelle.
Conclusioni
La gestione emotiva è dunque cruciale nel trading e le emozioni vengono spesso influenzate da esperienze passate. La paura di perdere o l'avidità per vedere realizzati guadagni maggiori possono derivare da errori precedenti, come chiudere troppo presto o troppo tardi o l’aver subito una perdita e voler recuperare tutto e subito.
Per vincere queste sfide, è consigliabile considerare ogni operazione come unica e indipendente dalle precedenti. Ogni trade è un'opportunità separata anche perché se ci pensiamo bene il mercato non tiene in alcun conto delle nostre performance passate. Pianificare ogni operazione in dettaglio, stabilendo livelli di ingresso, target e stop loss, è cruciale. L'uso di trailing stop può anche essere una strategia efficace a patto di documentarsi e dotarsi di tecniche efficaci.
Per finire un cenno anche all'accettazione delle perdite: questa, al pari delle altre, è una componente molto importante per poter avere successo nel trading. In futuro esploreremo questo aspetto più a fondo.