La Tecnica delle Onde di Elliott – Introduzione
14:00, 8 November 2023
La Tecnica delle Onde di Elliott – Introduzione
La Teoria delle Onde di Elliott fa parte a pieno titolo dell'analisi tecnica classica e in qualche modo, a detta di molti, può essere inquadrata nell'analisi ciclica.
Con questo articolo iniziamo a presentare questa affascinante tecnica che, una volta padroneggiata a dovere, consente di individuare in quale fase di mercato si trovi un determinato strumento per impostare la propria operatività sia di breve che di lungo periodo.
La Teoria delle onde di Elliott consente infatti di individuare delle interessanti ed utili strutture di mercato che forniscono importanti indicazioni di lettura grafica. Grazie alla conoscenza di queste strutture possiamo inquadrare l’attuale condizione tecnico-grafica di un determinato strumento finanziario e ipotizzare il futuro movimento di prezzo.
Cercheremo di esporre i concetti in modo quanto più semplice affinchè tutti, anche i neofiti, possano comprendere le basi essenziali di questa vera e propria metodologia di trading.
La nostra intenzione è quella di realizzare una sorta di guida che possa portare il lettore ad interessarsi della Teoria delle onde per poi proseguire il percorso, volendo, su testi più specifici.
E’ quindi d’obbligo partire con alcuni cenni bibliografici per comprendere come l’autore della teoria arrivi a studiare in modo approfondito ogni singolo movimento di mercato.
Ralph Nelson Elliott, cui va il merito di avere coniato la Teoria delle onde, era un contabile di una società ferroviaria americana che visse tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900. Grande appassionato di mercati finanziari, Elliott dedica molti anni della sua vita ad uno studio approfondito dei movimenti di mercato arrivando ad elaborare una vera e propria teoria in cui spiega quali sono le strutture base che il mercato mette in atto, motivando compiutamente le dinamiche sottostanti.
Conclusi i suoi studi Elliott, nel 1938 produce un’opera dal titolo “The Wave Principle”, poi ripresa nel 1953, a 5 anni dalla morte di Elliott, da tale Hamilton Bolton.
Quest’opera viene a sua volta ripresa da A.J. Frost e Richard Prechter, ai quali va il merito di aver diffuso la Teoria presso un vasto pubblico grazie alla pubblicazione di un libro, tradotto anche in italiano con il titolo “La teoria delle onde di Elliott”.
Ci si potrebbe domandare perché mai dovremmo interessarci ad una teoria che, considerata la sua remota elaborazione, potrebbe apparire anche obsoleta rispetto ai moderni mercati finanziari.
I motivi sono davvero molti, ma l’aspetto più interessante risiede proprio nelle ragioni che stanno alla base della formulazione della teoria delle onde. Infatti dopo i suoi lunghi studi, Elliott è stato capace di dimostrare che i mercati finanziari non si muovono in modo casuale, ma seguono una sorta di “legge” che genera la formazione di pattern ripetitivi. Questi, una volta individuati possono essere utilizzati a beneficio di una futura previsione dell’andamento dei prezzi.
Dal momento che la formazione dei pattern (che illustreremo nel corso della trattazione) è dovuta all’agire umano - ricordiamoci che il mercato è fatto di persone e dietro le “macchinette automatiche” di oggi ci sono ancora le persone – ecco che i comportamenti ricorrenti danno luogo a pattern ben individuabili al riparo dal passare del tempo si che ancora oggi la teoria delle onde è di tutta attualità e non smette di avere un grande valore, alla pari della Teoria di Dow che tutti conoscono (o dovrebbero conoscere) che sta alla base dei movimenti del mercato..
Esaurita questa breve ma doverosa premessa cominciamo ad entrare nel vivo della tecnica.
Elliott ha denominato questi pattern ricorrenti come “Onde Impulsive” e “Onde correttive”, rifacendosi un po’ alle leggi della natura che segue l’essere umano. Elliott sosteneva che l’uomo fa parte della natura e di conseguenza, come già accennato, anche i mercati finanziari in quanto gestiti dall’essere umano seguono le leggi della natura.
E’ nostra opinione che lo studio quantomeno delle basi che compongono questa interessante teoria aiuti il trader a meglio comprendere le dinamiche di prezzo che si avvicendano sui mercati finanziari. La conoscenza di questi pattern aiuterà ad avere un’idea di cosa potrebbe succedere sul mercato in base ai movimenti precedenti in modo da essere in grado di attuare una efficace strategia operativa.
Sia chiaro che non v’è nulla di certo o di scontato: capita che i movimenti del mercato disattendano le aspettative che si sono formate in base alla teoria e, come vedremo, occorre in questi casi prendere delle contromisure. D’altra parte ad oggi non siamo ancora riusciti ad individuare, dopo oltre 25 anni di trading, una tecnica che funzioni in ogni occasione e se così è probabilmente il motivo è che siffatta strategia semplicemente non esiste.
Esistono tecniche e strategie che portano le probabilità di successo dalla nostra parte, come spesso ripetiamo ai nostri studenti, ma non sono infallibili e per tale motivo è necessario avere sempre pronta una via di fuga: che questa si chiami stop loss o in altro modo non ha importanza, il trading funziona esattamente in questo modo e la via del successo passa attraverso l’accettazione di questo principio ineludibile.
Con l’immagine seguente vogliamo esprimere in modo pratico cosa intendiamo esattamente quando diciamo che una volta studiati questi pattern possiamo effettuare delle ipotesi sul movimento futuro del prezzo:
L’immagine riportata rappresenta le due strutture principali della Teoria delle Onde di Elliott, un’onda impulsiva, rappresentata da 5 sotto movimenti e un’onda correttiva rappresentata da 3 movimenti.
Se analizziamo i grafici e riusciamo a inquadrare che il mercato ha attuato un’onda 1 e un’onda 2 (i primi due movimenti), quello che dobbiamo aspettarci è che il prezzo continui nella stessa direzione con un’onda 3.
Al termine di un’onda 3, non dobbiamo aspettarci che il mercato inverta la sua tendenza ma che metta in atto una correzione in onda 4 e poi un movimento conclusivo dell’impulso in onda 5 nella stessa direzione del trend in atto (le considerazioni che precedono valgono ovviamente anche in caso di trend ribassista).
Una volta individuata un’onda 5 possiamo ipotizzare la partenza di una correzione più importante della precedente che si svilupperà in 3 sotto onde.
Quello che precede è naturalmente soltanto un assaggio della articolata Teoria delle onde di Elliott, per comprendere quanto possa essere importante apprenderla e utilizzarla per inquadrare i movimenti del mercato. Un modo, questo, che consente con un ridotto margine di errore, di poter distinguere un movimento impulsivo da uno correttivo e posizionarsi dalla parte giusta del mercato, ovvero in direzione del trend in atto.
Negli articoli che seguono esporremo gli elementi essenziali che ci porteranno ad avere una conoscenza base di questa teoria per meglio comprendere le dinamiche di prezzo.