Le Envelopes e le Bollinger Bands
15:00, 17 May 2023
John Bollinger si è reso famoso grazie alla creazione di una serie di indicatori, più o meno noti, che hanno accresciuto il vasto mondo dell’analisi tecnica algoritmica.
Più o meno tutti conosciamo il suo più noto indicatore che andremo a trattare in questo articolo, cioè le conosciutissime bande di Bollinger, o per dirla in lingua originale le Bollinger Bands.
Per comprendere bene questo indicatore mi pare opportuno capire come è costruito partendo dal concetto di media mobile, indicatore di cui abbiamo parlato ampiamente in altro articolo.
Le medie mobili sono sicuramente tra i primi indicatori utilizzati da ogni trader che inizia il suo percorso di apprendimento dell’analisi tecnica e del trading.
Le medie mobili vengono graficate in funzione di una serie di dati passati, ovvero le serie storiche dei prezzi. Banalmente le medie mobili tendono a posizionarsi al di sotto dei prezzi in presenza di trend rialzisti e, viceversa le ritroveremo al di sopra dei prezzi nei trend ribassisti. Non a caso le medie mobili sono spesso utilizzate come indicatori di tendenza.
Vediamo subito degli esempi di quanto appena affermato in Figura 1 con un grafico giornaliero dell’indice Dax40 con una media mobile semplice a 20 periodi.
Figura 1 – Indice Germany40 (Dax40) grafico daily con media mobile a 20 periodi
Osservando i prezzi si nota che oscillano sopra e sotto la loro media mobile formando alternativamente minimo sotto la media e massimi sopra la stessa media.
Si è avuta così l’intuizione di ingabbiare i prezzi all’interno di un canale dinamico che permettesse di seguirne l’andamento e allo scopo sono state ideate le c.d. “buste” o “Envelopes”.
Questo indicatore è ottenuto shiftando, cioè spostando verso l’alto e verso il basso le medie mobili di una certa percentuale rispetto alla media centrale presa in considerazione.
In Figura 2 possiamo vedere un esempio che può chiarire meglio il concetto.
Figura 2 – Indice Germany40 (Dax40) grafico daily con Envelopes su media mobile a 20 periodi
Al grafico mostrato in Figura 1 abbiamo aggiunto l’indicatore Envelopes in verticale del 5% shiftando la media centrale a 20 periodi.
Come possiamo vedere l’indicatore così impostato crea un canale che racchiude la maggior parte dei prezzi e potremmo anche ipotizzare che i suoi estremi, superiore ed inferiore, creino costantemente supporti e resistenze dinamiche, cioè delle aree di ipercomprato e ipervenduto dalle quali i prezzi vengono respinti.
In altre parole, il lato inferiore può essere considerato un supporto e il lato superiore una resistenza.
L’indicatore così creato presenta purtroppo dei limiti dovuti al valore della percentuale applicata, nel nostro caso del 5%, che definisce l’ampiezza del canale.
E’ chiaro infatti che la scelta della misura percentuale dello shift diventa importante per racchiudere o meno i prezzi in relazione all’andamento del mercato.
Infatti con questo metodo non è possibile tenere conto delle condizioni di volatilità del mercato cioè è impossibile prevedere in anticipo eventuali situazioni improvvise di accelerazione dei prezzi rispetto alle fasi di congestione, o lateralità dei prezzi. Situazioni, queste, nelle quali le Envelopes si rivelano inadatte a contenere i prezzi.
Come possiamo notare nel grafico in Figura 1, infatti, abbiamo delle fasi in cui, a causa della forte accelerazione dei prezzi, le buste non riescono a contenere i prezzi.
Ad esempio in corrispondenza del mese di marzo 2022, i prezzi hanno avuto una forte tendenza verso il basso e il lato inferiore delle Envelopes non è riuscito a contenere la discesa generando così una serie di falsi segnali.
E’ invece facile verificare come nelle fasi più tranquille del mercato i prezzi si muovano con una certa regolarità all’interno del canale delimitato dalle buste.
Da una intuizione di John Bollinger nasce un indicatore che pone rimedio a questo incoveniente.
L’indicatore, che non a caso prende il nome dal suo ideatore e viene denominato Bollinger Bands aggiunge al suo criterio di calcolo proprio il calcolo della volatilità, consentendo di migliorare in modo considerevole la funzione di supporto/resistenza delle buste iniziali.
Le bande di Bollinger sono infatti realizzate aggiungendo e sottraendo un multiplo della deviazione standard della media mobile centrale, fornendo un'indicazione della volatilità del mercato, ma anche potenziali livelli di supporto e resistenza.
Nella configurazione standard troviamo la media centrale a 20 periodi calcolata sulla chiusura dei prezzi mentre la linee superiore ed inferiore sono calcolate a 2 deviazioni standard rispetto alla media centrale.
L’indicatore così realizzato, tenendo conto della volatilità nel periodo preso in considerazione, è infatti grado di adattarsi meglio all’andamento dei prezzi in qualunque condizione di mercato.
Questo è possibile grazie all’aggiustamento “automatico” dell’ampiezza del canale in funzione appunto della volatilità del momento.
Riproponiamo ora lo stesso grafico di Figura 2 e vediamo la differenza fra i due indicatori: le Envelopes e le Bollinger Bands.
Figura 3 – Indice Germany40 (Dax40) grafico daily con Envelopes e Bollinger Bands
In Figura 3 abbiamo allargato leggermente il grafico, in modo da poter meglio leggere le differenze fra i due indicatori. Con il colore blu è rappresentato l’indicatore Envelopes e con il colore rosso le Bollinger Bands.
Notiamo subito come le Bande di Bollinger si adattino molto meglio ai movimenti dei prezzi, rispetto alle Envelopes. Come espresso in precedenza, questo adattamento è reso possibile grazie al criterio di costruzione delle Bollinger Bands, che permette di allargare le bande quando si accentua l’escursione dei prezzi e di restringerle quando invece i prezzi si muovono in range laterali.
Grazie a questo indicatore si ha un’immediata percezione dell’andamento della volatilità del mercato in quanto nelle fasi di bassa volatilità le bande si restringono e convergono mentre in quelle di alta volatilità le bande si allargano e tendono a divergere tra loro.
Con le bande di Bollinger abbiamo anche l’immediata percezione di come fasi di compressioni di volatilità preludano ad esplosioni di volatilità in maniera quasi ciclica.
Grazie alle Bollinger Bands sono nate diverse tecniche operative e ulteriori indicatori, la maggior parte ideati dallo stesso John Bollinger, che approfondiremo in altri articoli dove vedremo anche alcuni suggerimenti operativi.