Il capitale minimo per fare trading
14:00, 6 March 2023
Una delle domande più ricorrenti che mi viene fatta da chi segue i miei corsi di formazione è proprio questa:
Che capitale serve per iniziare a fare trading?
Non è semplice dare una risposta a una domanda del genere e non si può essere sbrigativi su un argomento come questo che è della massima importanza.D’altra parte occorre prestare attenzione a come viene posto il quesito: un conto è chiedere: qual è il capitale minimo per fare trading” altro è porre una diversa questione: qual è il capitale minimo per vivere di trading”.
La prospettiva è chiaramente completamente diversa, da un lato si tratta di capire quale è l’importo minimo da versare su un conto per cominciare a fare le prime operazioni, dall’altro lato occorre invece comprendere quali sono gli obiettivi di entrata mensile che ci si prefigge di ottenere dall’attività di trading.
Tuttavia le due domande hanno in comune alcuni aspetti.
Vediamo quali
Destina al trading solo il capitale che puoi permetterti di perdere
Sia che decidi di “provare” a fare trading, sia che tu voglia fare di questa attività la tua fonte di sostentamento, unica o secondaria, sia che ti ci dedichi a tempo pieno o part time, il capitale da destinare al trading non deve servirti per vivere o, detta in altri termini, se tu dovessi mai perderlo questa evenienza non deve in alcun modo incidere sulla tua vita di tutti i giorni e su quella dei tuoi familiari.
Non voglio che sembri terrorismo e che quanto dico possa essere frainteso: ovviamente facendo trading non è obbligatorio perdere il proprio capitale, anzi mi pare abbastanza chiaro che chi si vuole dedicare a questa attività lo faccia per un fine diametralmente opposto, ovvero per guadagnare denaro. Che il denaro da dedicare al trading non debba servire al sostentamento tuo e della tua famiglia non dipende dal fatto che con questa attività si può anche perdere. Anzi, a costo di diventare impopolare, come ricordo spesso ai miei studenti il trading è una delle poche attività (forse l’unica) dove pur impegnandoti e applicandoti molto, alla fine del mese potresti dover pagare tu il tuo datore di lavoro, che poi è il mercato.
Ovviamente non è questo quello che ci auguriamo perché nel corso dei miei ormai venti anni come formatore i miei studenti mi hanno dimostrato che con studio, impegno e disciplina hanno ricavato dal trading ottime soddisfazioni. Non senza dimenticare poi che il trading è una delle attività migliori quanto a libertà organizzativa. Intendo dire che puoi fare trading da qualsiasi località tu voglia, da casa, dallo studio, al mare o in montagna e dedicandoci il tempo che preferisci.
Ovviamente questo è un punto di arrivo e magari torneremo su questo argomento prossimamente. Quindi perché affermo che devi dedicare al trading solo quella parte di capitale che puoi permetterti di perdere? Per una questione di serenità che è una delle chiavi del successo nel trading.
Il successo nel trading è direttamente collegato alla serenità con cui operi.
Fare trading è una attività complessa, molto più seria di come la vogliono dipingere sul web certi millantatori. Sarà capitato anche a te di sentire pubblicità del tipo: “Diventa milionario partendo da cento euro”. Ma ti pare possibile? Eppure c’è chi ci crede e cade nella rete! Per operare sui mercati finanziari occorrono senza dubbio concentrazione e lucidità e ti assicuro che è difficile essere concentrati e mantenere lucidità nelle decisioni se senti la pressione del denaro.Avere la coscienza di dover necessariamente guadagnare o peggio di non poter perdere è quanto di peggio possa capitare a un trader.
È chiaro che se fai trading come professione devi necessariamente ottenere un profitto dai mercati finanziari dal momento che quella è la tua fonte di sostentamento.
Ma prova a pensare: hai due trader, entrambi fanno trading per vivere e il trading è l’unica loro fonte di sostentamento; utilizzano la stessa tecnica e operano nello stesso momento sul medesimo mercato. Il primo ha un bel conto in banca e se il trading dovesse mai andargli male non avrà problemi a condurre
normalmente la propria vita; il secondo non ha alcuna riserva e si trova nella necessità di dover guadagnare.
Non credo di dover aggiungere altro. Penso che ciò è sufficiente a farti comprendere il diverso stato d’animo dei due trader. Con elevate probabilità il secondo trader è destinato a fallire. Questo è un altro aspetto che in pochi prendono in considerazione eppure è di fondamentale importanza. Per avere successo nel trading è fondamentale poter operare con serenità, senza la pressione enorme del dover ottenere un profitto a tutti i costi. Chiarito questo punto che non poteva essere liquidato con poche righe, veniamo al nocciolo della questione e rispondiamo alla prima delle due domande.
Qual è il capitale minimo per fare trading
Il capitale minimo per fare trading dipende da diversi fattori:
- lo strumento finanziario che si desidera negoziare;
- il tipo di trading che si desidera effettuare;
- la leva finanziaria utilizzata;
- il broker che si è scelto per fare trading.
In linea di massima il trading azionario richiede capitali più elevati rispetto ad altri strumenti finanziari come le valute gli indici ad esempio. Il trading con i CFD (contratti per differenza) su indici e forex richiede normalmente capitali più bassi rispetto ad altri strumenti come futures o valute. Il trading intraday consente di massimizzare i profitti sfruttando al massimo la leva offerta dal broker e dunque richiede un capitale più esiguo rispetto ad una operatività multiday dove i margini richiesti
risultano più elevati. Per chi non lo sapesse la leva finanziaria è la possibilità di acquistare o vendere per un importo maggiore rispetto al capitale disponibile. Ad esempio leva 1:10 (leva 10) significa che con 1000 euro posso acquistare per 10.000 euro. Torneremo sul capitolo leva finanziaria perché è un argomento molto importante. Infine alcuni broker potrebbero richiedere un deposito minimo più elevato rispetto ad altri per aprire un account di trading, mentre altri potrebbero non richiedere affatto un deposito minimo.
Dunque il primo scoglio sul capitale minimo riguarda in realtà il broker che come abbiamo visto potrebbe richiedere un versamento minimo per aprire il conto di trading.
Diciamo che per cominciare a cimentarsi con il trading, ed operando con i CFD, potrebbero bastare anche solo 1000 euro (in alcuni casi anche meno). Ma il problema che dobbiamo sollevare a questo punto è: cosa penso di ottenere con 1000 euro? Con questo importo puoi cominciare a impostare qualche operazione sui mercati reali per prendere confidenza con la piattaforma, per verificare se hai ben compreso i meccanismi di immissione degli ordini e il funzionamento degli stop loss o ancora quanto sia efficace, sul mercato reale, la strategia di trading che hai messo a punto.
Poiché la posta in “gioco” sono sempre soldi, seppure in piccole quantità, puoi anche verificare quanto tu sia coinvolto emotivamente una volta a mercato con soldi “veri” perché te lo assicuro un conto è fare demo (esercitarti con una piattaforma con soldi virtuali) altro è investire denaro reale. Solo in quest’ultimo caso puoi verificare la tua attitudine emotiva al trading, la tua autodisciplina, lo stato di stress cui vieni sottoposto dopo aver aperto una posizione etc. C’è da dire che è anche vero il contrario: ho conosciuto trader che quando impiegavano solo un piccolo capitale non riuscivano ad essere disciplinati, non rispettavano le regole del loro sistema di trading proprio perché gli importi investiti erano insignificanti. È comunque chiaro che con un importo del genere non possiamo sperare di diventare milionari come qualcuno vorrebbe farci credere.
Dunque occorre rispondere alla seconda domanda che, forse, è ancora più interessante:
Qual è il capitale minimo per vivere di trading?
Prima di andare avanti voglio ripetermi a costo di diventare noioso: nel trading dobbiamo mettere solo quei capitali che non ci servono per vivere, che possiamo anche permetterci di perdere. Ma quanto devo mettere sul conto per poter sperare di vivere di trading?A questa domanda che regolarmente mi viene posta, solitamente rispondo con un’altra domanda: quanto vuoi ricavare mensilmente dal trading?
Perché è chiaro che io posso vivere con 1000 euro al mese, ma posso vivere meglio con 000 o 5000 euro mensili. Il fatto è che la piattaforma di trading non è come la lampada di Aladino alla quale chiedere una rendita mensile dell’importo voluto. E allora occorre restare con i piedi ben piantati a terra.Anche in questo caso valgono le regole che abbiamo già visto sopra, vale a dire che il capitale dipende dal tipo di strumento sul quale intendiamo operare e dal tipo di trading che pensiamo sia più adatto a noi (intraday o multiday). Detto questo possiamo ribaltare la prospettiva e partire dalla percentuale sul nostro capitale che pensiamo di poter realizzare giornalmente o mensilmente.
Mi spiego meglio con un esempio:
Se desidero realizzare 1000 euro al mese e se è realistico pensare di poter ottenere un 10% al mese dal mio capitale potremmo affermare che con 10.000 euro al mese il mio obiettivo, almeno sulla carta, è raggiungibile. Quanto precede naturalmente vale sia in caso tu ti dedichi al trading full time oppure part time: il risultato non cambia.
Apro una breve parentesi perché vorrei mettere dei paletti fin da subito: non credere che io pensi al trader full time come a un trader che sta 8/10 ore davanti al monitor ad operare. Come dico sempre il trading deve migliorarci la vita, quindi essere trader full time per me significa solo che il trading è l’unica mia fonte di sostentamento. Ma davanti al monitor ci starò solo il tempo necessario al raggiungimento dei miei obiettivi. Il trading deve servirci a liberare tempo da dedicare a noi stessi e ai nostri cari Chiusa parentesi. Dunque torniamo al ragionamento che stavamo portando avanti.
Cosa significa ottenere un 10% al mese dal proprio capitale?
Un mese borsistico ha circa 20 giorni lavorativi, dunque 10%/20 = 0,5% al giorno. Significa che su 10.000 euro devo poter contare su un guadagno (netto) di 50 euro al giorno che per 20 giorni mi porteranno proprio quei 1000 euro /mensili che è il mio obiettivo. Con 10.000 euro d capitale uno 0,5% al giorno è un obiettivo ragionevole se penso di operare in ottica intraday, il discorso cambia completamente se pensiamo al trading multiday non fosse altro per il fatto che non chiudendole operazioni giorno per giorno i profitti andrebbero valutati su un orizzonte temporale più lungo. In genere per il multiday occorre disporre di un capitale maggiore già solo a causa dei margini overnight (c.d. margini di mantenimento) che sono più elevati dei margini intraday. Chiaramente se i tuoi obiettivi sono maggiori dovrai alzare in proporzione il capitale che devi destinare al trading. Tentare di realizzare profitti maggiori dello 0,5% giornaliero ti porterebbe ad utilizzare una leva più elevata con tutti i problemi che questo comporta in termini di aumento del rischio dell’operatività. C’è poi da considerare che non tutti i giorni potranno concludersi positivamente, quindi quello 0,5% diventa una media dei profitti che potresti riuscire a realizzare durante il tuo mese di operatività e ti assicuro che se vuoi mantenere un profilo basso di rischio si tratta già di una percentuale interessante.
Conclusioni
Una vecchia pubblicità diceva: “sembra facile fare un buon caffè”: giunti alla fine di questa disamina avrai sicuramente compreso che rispondere alle domande che ci siamo posti non è così facile come può sembrare.
Quando si affronta un argomento così delicato come quello del capitale nel trading nulla va lasciato al caso. Abbiamo visto che il capitale necessario ad iniziare a fare trading è questione ben diversa dal capitale necessario per vivere di trading. Dovrebbe ormai esserti chiaro che in un caso e nell’altro l’ammontare del capitale necessario dipende da molti fattori, ma quel che hanno in comune questi due aspetti è che occorre destinare all’operatività solo il denaro che ci si può permettere di perdere, in modo da non condizionare emotivamente le decisioni operative e mantenere il massimo della concentrazione e della lucidità durante la sessione di trading.
Bruno Moltrasio
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