I triangoli
10:00, 27 April 2023
Il triangolo è a pieno titolo una delle figure più ricorrenti di analisi tecnica e tra le più facilmente individuabili sui grafici, indipendentemente dal time frame utilizzato.
In pratica tutte le figure triangolari sono “racchiuse” da due trendlines, una superiore e una inferiore, che si possono tracciare sui massimi / minimi fatti toccare dal prezzo durante la formazione della figura.
Vediamo subito un’immagine per capire di cosa stiamo parlando e come si forma un triangolo; successivamente affronteremo tutte le questioni di natura tecnica.
Figura 1: Formazione del triangolo delimitato da due trendlines
Quella che vediamo in figura 1 è solo una delle possibili forme che possono assumere i triangoli, tuttavia uno degli aspetti comuni delle figure triangolari è che esse sono il risultato di una compressione di volatilità.
In pratica queste figure si formano in presenza di una contrazione dei prezzi sempre più accentuata fino a che, una volta che si avvicina all’apice del triangolo, il prezzo fuoriesce da uno dei due lati in genere dando luogo ad una espansione di volatilità che si traduce in una accelerazione del trend.
Siamo cioè in presenza di una iniziale contrazione di volatilità, dovuta alla indecisione degli operatori, che esplode poi in una delle due direzioni, rialzista o ribassista. Considerata questa dinamica possiamo dire che questa è una figura che ci lascia ipotizzare che da li a poco potremo assistere ad un forte movimento dei prezzi e di conseguenza alla continuazione del trend già in precedenza in essere (triangoli di continuazione) oppure alla partenza di un nuovo trend (triangoli di inversione).
Infatti, nonostante in analisi tecnica classica il triangolo venga annoverato fra le figure di continuazione, nella mia esperienza ho potuto constatare come non sia affatto raro vedere questa figura dare luogo ad una inversione del trend con il prezzo che fuoriesce dallo stesso lato in cui sono entrati.
Per questo motivo occorre prestare molta attenzione alle dinamiche del prezzo all’interno della struttura triangolare (ad esempio osservando come si sviluppano i volumi) e prendere posizione solo una volta che il prezzo abbia rotto con decisione uno dei due lati del triangolo, evitando quindi di anticipare l’entrata allorché il prezzo si stia ancora muovendo all’interno della figura triangolare.
I vari tipi di triangolo
Le figure triangolari in analisi tecnica possono essere sostanzialmente ricondotte a tre principali tipologie di triangolo:
Triangolo simmetrico
Triangolo ascendente
Triangolo discendente
Il triangolo simmetrico
Abbiamo già visto il triangolo simmetrico nell’esempio precedente che ripropongo per comodità di lettura
Figura 2: Triangolo simmetrico
In questo tipo di triangolo i lati confluiscono verso l’apice in modo pressoché simmetrico e il prezzo al suo interno fluttua disegnando movimenti sempre più brevi man mano che passa il tempo (quella che appunto va sotto il nome di contrazione di volatilità).
Come puoi notare nella parte alta della figura si formano massimi decrescenti, mentre sulla parte bassa della figura si formano minimi crescenti.
Essendo simmetrico, in questo tipo di triangolo è molto difficile, se non impossibile, capire in anticipo quale sarà la direzione di uscita del prezzo; dunque è decisamente raccomandato attendere una conferma per capire in quale direzione si svilupperà il trend.
Il triangolo ascendente
Come puoi vedere in figura, il triangolo ascendente è caratterizzato da massimi allineati sul lato superiore e da minimi crescenti sul lato inferiore.
Figura 3: Triangolo ascendente
Questa dinamica, con la realizzazione di minimi crescenti, ci fa pensare ad un interesse sempre maggiore degli acquirenti, conferendo alla figura dei connotati tipicamente rialzisti
Anche in questo caso l’osservazione dei volumi potrebbe darci qualche indizio in più sulla direzione futura dei prezzi: generalmente per configurarsi una continuazione del trend dovremmo assistere a volumi decrescenti durante le fasi di correzione (nei movimenti del prezzo dall’alto verso il basso) e maggiori volumi quando il prezzo tende a risalire dal basso verso l’alto
In questa situazione è molto probabile che i prezzi tendano ad uscire dalla parte opposta a quella di entrata completando la figura e provocando una accelerazione del trend già in atto.
Il triangolo discendente
All’interno del triangolo discendente si svolgono dinamiche esattamente opposte a quelle del triangolo ascendente infatti come puoi notare si assiste alla formazione di massimi sempre più bassi e minimi viceversa allineati.
Figura 4: Triangolo discendente
La formazione di massimi decrescenti indica l’incapacità degli acquirenti di attuare una spinta considerevole verso l’alto con il risultato che i venditori riescono alla fine a spingere il prezzo oltre il livello di supporto (lato inferiore del triangolo) innescando la prosecuzione della tendenza in atto, con il prezzo che fuoriesce dal lato opposto rispetto a quello di entrata.
L’analisi volumetrica all’interno dei triangoli
Come già accennato, l’osservazione dei volumi all’interno delle strutture triangolari può essere d’aiuto nel comprendere la futura direzione del trend una volta completata la figura.
La regola generale che abbiamo imparato studiando i fondamenti dell’analisi tecnica è che i volumi devono essere sempre in accordo con il trend perché questo possa dirsi stabile e continuare nel tempo.
In pratica, applicando il principio che precede, nei triangoli ascendenti dovremmo assistere ad una espansione dei volumi nelle fasi ascendenti e ad una contrazione nelle fasi discendenti.
Al contrario, nei triangoli discendenti dovremmo poter verificare una espansione volumetrica nelle fasi discendenti e ad una contrazione nelle fasi ascendenti.
La presenza di queste particolari dinamiche suggerisce quale potrà essere la direzione che il prezzo intraprenderà in seguito al breakout aumentando le probabilità che il prezzo possa uscire dalla parte opposta a quella di entrata dando così luogo ad una continuazione del trend in essere.
Le divergenze volumetriche sui massimi/minimi della figura
Durante la formazione dei triangoli, come abbiamo visto, possiamo assistere anche alla formazione di altre figure già note come il doppio/triplo massimo o il doppio/triplo minimo.
Proprio in occasione della formazione di questi doppi tripli massimi o doppi /tripli minimo potremmo assistere a divergenze volumetriche sui picchi dei prezzi: in pratica il secondo e terzo massimo o il secondo e terzo minimo) potrebbero formarsi con volumi decrescenti rispetto alla formazione del primo massimo o minimo.
Ebbene in presenza di queste divergenze volumetriche aumentano le probabilità di poter assistere ad una figura di inversione del trend in essere con la conseguenza che il prezzo anziché uscire dalla parte opposta a quella di entrata, potrebbe invertire la sua direzione uscendo dalla stessa parte di entrata come puoi vedere in Figura 5:
Figura 5: Una divergenza volumetrica tra i due minimi del prezzo rende probabile l’inversione del trend
Per fare mente locale ricordare bene la regola ricorda che quando il prezzo esce dalla parte opposta a quella di entrata hai una continuazione del trend. Viceversa avrai una inversione del trend quando il prezzo uscirà dalla stessa parte da cui è entrato (entra da sotto esce da sotto hai una inversione del trend che da rialzista diventa ribassista)
Infatti, come accennavo all’inizio, in analisi tecnica classica, i triangoli vengono considerati come figure di continuazione del trend in atto, di conseguenza è possibile ipotizzare quale lato del triangolo dovrebbero rompere i prezzi una volta ultimata la figura: se il trend entra dal lato inferiore del triangolo, una volta ultimata la figura, il prezzo dovrebbe uscire dal lato superiore. Viceversa se i prezzi entrano dal lato superiore dovrebbero poi uscire dal lato inferiore.
Ovviamente va tenuto ben presente che il completamento della figura non da sempre luogo alla inversione o alla continuazione di un trend, perché non è raro assistere a falsi segnali vale a dire ad una ripartenza del trend o ad una inversione che vengono poi negate. Per questo è sempre importante stabilire dei livelli di chiusura delle operazioni (stop loss) per il caso che il prezzo non vada dalla parte che abbiamo ipotizzato.
Il target delle figure triangolari
Una volta individuato un triangolo, indipendentemente dal tipo, possiamo ipotizzare quale sarà il target che il prezzo raggiungerà una volta confermata la figura, cioè una volta che il prezzo abbia rotto uno dei due lati.
Per individuare il livello che il prezzo potrebbe raggiungere una volta uscito dalla compressione triangolare possiamo proiettare la dimensione della base della figura partendo dal punto di rottura, come possiamo vedere in Figura 6:
Figura 6: Calcolo dell’obiettivo di prezzo (target)
Va fatta una considerazione riguardo alla permanenza del prezzo all’interno della congestione triangolare: in una figura triangolare affidabile la fuoriuscita dei prezzi dovrebbe avvenire approssimativamente sui due terzi della figura. Questa dinamica fa si che la spinta successiva dei prezzi possa essere tale da permettere il raggiungimento del target che la figura di fornisce, diversamente, se il prezzo oltrepassa il limite anzidetto la congestione diviene troppo lunga, e la figura perde generalmente forza e non riesce a proiettare i prezzi al livello ipotizzato.
Esempi sul mercato reale
Vediamo ora qualche esempio tratto da grafici reali:
Figura 7 Esempio di triangolo simmetrico e identificazione dell’obiettivo di prezzo
Figura 8 Esempio di triangolo discendente e identificazione dell’obiettivo di prezzo
Figura 9 Esempio di triangolo ascendente e identificazione dell’obiettivo di prezzo
Risulta evidente che nel mercato reale i triangoli non si presentano esattamente nella forma ideale che troviamo descritta nei manuali di analisi tecnica, dunque occorre allenare l’occhio ad intercettare queste figure sui grafici e a tal fine niente è meglio dell’esperienza sul campo per ottenere i migliori risultati.